Al via i pagamenti della Naspi di marzo 2022. Sono stati disposti dal Inps a partire dal 8 marzo i bonifici agli aventi diritto alla indennità di disoccupazione che proseguiranno per tutta la settimana.

Tuttavia, è bene controllare sul sito Inps la data esatta di accredito. Non tutte i pagamenti sono elaborati lo stesso giorno e quindi i beneficiari potrebbero ricevere l’indennità Naspi in giorni diversi.

Naspi, pagamenti di marzo al via

Per controllare lo stato di avvenuto pagamento della Naspi è quindi consigliabile accedere al portale Inps con le proprie credenziali digitali.

Una volta entrati, basta recarsi alla sezione “i miei avvisi” e poi negli “avvisi di pagamento”.

Normalmente, se il beneficiario ha registrato sul sito Inps il proprio numero di cellulare, riceve anche un Sms contenete l’avviso di avvenuto pagamento. In ogni caso, sul sito Inps sono presenti le date di accredito della indennità.

Si ricorda che non esiste una data esatta valevole per tutti i beneficiari. Questo perché l’elaborazione dei pagamenti dipende da quando è presentata la domanda di Naspi. Per cui le date di pagamento variano.

Importi 2022 e decalage

Una novità di quest’anno riguarda gli importi della Naspi. Dal 2022 cambia il sistema di calcolo della indennità. Il meccanismo di decalage, che prevede una riduzione dell’assegno Inps del 3% al mese a partire dal quarto, subisce uno slittamento.

Per chi ha fino a 54 anni compiuti al momento della domanda di Naspi il decalage scatta a partire dal sesto mese di pagamento. Mentre per chi ha compiuto i 55 anni, il decalage parte dall’ottavo mese.

Resta confermata la durata della Naspi che corrisponde alla metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente alla disoccupazione involontaria (massimo 24 mesi).

Così come l’importo della Naspi che è pari al 75 per cento della retribuzione media mensile percepita negli ultimi quattro anni, se la retribuzione media mensile è stata inferiore a 1.250,87 euro.

Se, invece, la retribuzione è di importo superiore, al 75% bisogna aggiungere un’ulteriore quota pari al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e l’importo di 1.250,87 euro. In ogni caso, il limite massimo della Naspi è fissato a 1.360,67 euro mensili.