Mutuo prima casa e interessi passivi, quesito: il mio ex marito non è più residente nella prima casa, residente nella seconda casa fuori dal comune della prima casa e continuando a pagare il mutuo della prima casa, l’agenzia delle entrate ha detto che ha perso il rimborso di interesse, pur avendo figli minorenni in prima casa, io posso soltanto riscuotere 50%della prima casa. Grazie mille

Detrazioni interessi passivi mutuo

Ai fini Irpef è considerata “abitazione principale”  quella dove non solo il contribuente ma anche i suoi familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) dimorano abitualmente.

In tal caso l’ex coniuge separato non può essere considerato come un familiare, tuttavia la presenza dei figli è sufficiente a far diventare automaticamente la casa un’abitazione principale.

Pertanto, la detrazione spetta al contribuente acquirente ed intestatario del contratto di mutuo, anche se l’immobile è adibito ad abitazione principale di un suo familiare (coniuge, parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo grado).
Nel caso di separazione legale, anche il coniuge separato, finchè non intervenga l’annotazione della sentenza di divorzio, rientra tra i familiari.

Interessi passivi mutuo prima casa: cosa succede con il divorzio?

Il divorzio, determina la cessazione di ogni rapporto di parentela; tuttavia, al coniuge che ha trasferito la propria dimora abituale potrebbe continuare a spettare il beneficio della detrazione (per la quota di competenza) se, ad esempio, presso l’immobile continuino a dimorare i propri figli.

La dimora abituale generalmente coincide con la residenza anagrafica, tuttavia il contribuente può attestare – mediante autocertificazione – che la sua dimora abituale è in luogo diverso da quello risultante dai registri anagrafici.
Non si possono avere più abitazioni principali nello stesso momento.

Mutuo e detrazioni interessi passivi del coniuge separato: alcuni esempi

La nozione di abitazione principale deve essere sempre riferita a colui che chiede la detrazione degli interessi.

Ad esempio, nel caso in cui un genitore cede l’uso della propria abitazione principale al figlio, andando ad abitare in un’altra casa di sua proprietà, è quest’ultimo immobile che diventa abitazione principale, mentre quella ceduta in uso al figlio perde questa qualifica.

Se il genitore, invece, va ad abitare in una casa che prende in affitto, l’immobile occupato dal figlio non perde la qualifica di abitazione principale ed il genitore conserva il diritto alla detrazione degli interessi passivi.

Il coniuge separato che contrae contratto di fitto può usufruire della detrazione interessi passivi mutuo e spese d’affitto?

Resta infine da considerare l’eventualità degli ex coniugi che non avendo altre sistemazioni, si trasferiscono a vivere in affitto. In tal caso, a condizione di stabilire la residenza nell’immobile locato, l’ex coniuge potrebbe contemporaneamente godere della detrazione sulle spese d’affitto (qualora ce ne fossero i requisiti) e dichiarare l’appartamento assegnato all’altro coniuge come abitazione principale (come detto in precedenza, in caso di sola separazione basterebbe che nell’ex casa coniugale vivesse l’altro coniuge, anche in assenza di figli, mentre in caso di divorzio sarebbe necessaria la presenza dei figli). Oltretutto, gli eventuali interessi passivi sul mutuo sarebbero ugualmente detraibili alle stesse condizioni sopra riportate.

Detrazione mutuo prima casa: come funziona per quello cointestato?

Considerazioni

Nel caso specifico l’ex coniuge è andato ad abitare in una seconda casa di proprietà, anche se nella prima casa, gravata dal mutuo, risiedono i figli e l’ex moglie, questa è divenuta seconda casa per l’ex coniuge. Di conseguenza, l’Agenzia, ha ritenuto che, non essendoci più il presupposto dell’ “abitazione principale” la quota degli interessi a carico dell’ex coniuge non può essere detratta. Diversamente se l’ex coniuge andava ad abitare in fitto, poteva usufruire di entrambe le detrazioni, fitto e interessi passivi.

L’Agenzia delle entrate  nella guida “le agevolazioni fiscali su mutui” come sopra riportato, dichiara che il contribuente può attestare – mediante autocertificazione – che la sua dimora abituale è in luogo diverso da quello risultante dai registri anagrafici, e potrebbe continuare a beneficiare della detrazione interessi passivi mutuo per abitazione principale dove risiedono i figli.

Fonte: Agenzia delle Entrate