Sul sito del Dipartimento delle finanze, è appena stato pubblicato il working paper n. 9/2020, dedicato all’analisi statistica dei dati riferiti all’annualità 2016 “Country-by-Country Reports statistics – a new perspective to multinational enterprises Descriptive analysis of national and foreign MNEs with a local presence in Italy”, di Vera Santomartino, Barbara Bratta, Paolo Acciari.

I diversi aspetti trattati

L’analisi descrive l’allocazione globale delle attività delle multinazionali italiane risultante dalla prima raccolta dei Country-by-Country Reports (CbCR) compilati dalle multinazionali in base all’Azione 13 del Progetto G20/OCSE BEPS.

L’analisi intende approfondire i seguenti aspetti:

  1. dove sono distribuite nel mondo le attività delle multinazionali italiane;
  2. l’organizzazione internazionale delle attività è diversa per profitti, immobilizzazioni, ricavi e addetti;
  3. Come varia l’allocazione in base ai settori;
  4. l’organizzazione internazionale delle multinazionali italiane è diversa da quella delle multinazionali estere.

Allocazione globale delle attività delle multinazionali italiane

Dall’analisi condotta, risulta che l’estensione globale delle multinazionali italiane è relativamente inferiore rispetto a quella delle multinazionali estere, anche se, ad ogni modo, l’Italia rappresenta una quota rilevante delle attività globali.

Le attività estere, si legge nel report, sono principalmente localizzate nei paesi ad alto reddito.

“I paesi a medio reddito presentano un ruolo più importante per la localizzazione di immobilizzazioni e addetti rispetto alla localizzazione di ricavi e profitti, mentre gli Investment hubs appaiono avere un ruolo opposto, con una maggiore rilevanza per la localizzazione di profitti e ricavi rispetto a immobilizzazioni e addetti”.

Per maggiori informazioni, si legga il report “Country-by-Country Reports statistics”.

Articoli correlati