Con la revisione del Codice della Strada sono in arrivo importanti novità. Fra queste, le multe stradali che potranno esser comminate anche da netturbini di aziende pubbliche o private e da dipendenti comunali.

Nel decreto Semplificazione all’esame della Camera (le modifiche al CdS hanno già avuto il via libera dal Senato) sono in discussione proprio queste e altre importanti misure che conferiscono poteri di accertamento ai netturbini. Strano? Non tanto. Nelle grandi città capita spesso che i mezzi meccanici per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti lungo le strade non possano operare a causa di intralci da parte di auto in divieto di sosta.

Il ricorso alla polizia locale comporta così perdite di tempo che compromettono l’efficienza del servizio di pulizia e svuotamento dei cassonetti. Con conseguenti proteste da parte dei residenti.

Multe stradali di competenza anche dei netturbini

Così, su pressione dei Comuni, il Parlamento ha modificato alcuni passaggi al Codice della Strada per consentire anche agli operatori ecologici e ai dipendenti comunali che gestiscono la sosta regolamentata o i parcheggi di accertare le violazioni della sosta o della fermata. Agli stessi sarà conferito anche il potere di rimozione dei veicoli che impediscono la svolgimento delle attività di raccolta rifiuti facendo intervenire il carro attrezzi. Il potere di elevare multe in materia di sosta o di fermata, però, sarà limitato ai soli casi connessi all’espletamento delle predette attività di raccolta rifiuti o pulizia stradale. Pertanto, l’operatore ecologico o il dipendente del comune non potrà sanzionare l’automobilista se è in divieto di sosta in un momento in cui non è prevista attività di pulizia stradale. E nemmeno potrà intervenire per multare un automobilista che, ad esempio, ha parcheggiato impropriamente sullo spazio riservato ai disabili.

Non tutti potranno comminare sanzioni

Il potere di elevare multe sarà concesso a persone senza precedenti penali e dopo il superamento di un’adeguata formazione.

A loro sarà conferita, durante lo svolgimento delle proprie mansioni, la qualifica di pubblico ufficiale. Non solo. In tutti i casi per accertare le violazioni sarà possibile ricorrere all’uso della tecnologia digitale e a strumenti elettronici e fotografici. I Comuni sono già in possesso di strumentazione elettronica adatta a tale scopo. Ma serve l’omologazione da parte del Ministero dei Trasporti che non tarderà certo ad arrivare. Basterà quindi lo smartphone che, grazie a un’applicazione installata, leggerà la targa del veicolo per trasmettere i dati corredati di luogo, data e ora dell’infrazione al CdS alla centrale di Polizia Locale e far scattare la sanzione. Nessun taccuino, nessun verbale, nessuna contestazione immediata. L’operazione richiederà pochi istanti.

Telecamere e autovelox fissi in città

Saranno anche installate telecamere anche per sanzionare il divieto di accesso o di transito. Saranno consentite quindi le contestazioni delle violazioni a distanza e in automatico, sia per quanto riguarda i limiti di velocità mediante l’installazione di autovelox fissi in città, sia per quanto concerne la sosta vietata o il passaggio all’incrocio con semaforo rosso e gli accessi alle Ztl, alle aree pedonali o di passaggio delle biciclette. Apposito regolamento del Ministero stabilirà le condizioni per l’installazione e l’utilizzo di tutte le telecamere urbane. Con esclusione degli strumenti per l’accertamento della violazione dei velocità, già disciplinati da apposite norme, e dei dispositivi di controllo delle intersezioni semaforizzate.