Offendere il vigile nel momento in cui vi sta facendo una multa costituisce un reato, quello di oltraggio a pubblico ufficiale. Ci sono casi, però, in cui il reato non scatta, ad esempio se chi sta verbalizzando la multa è un ausiliare del traffico poichè quest’ultimo non è considerato un pubblico ufficiale.

A stabilirlo è una recente sentenza della Corte di Cassazione anche se il Tribunale di Genova, con la sentenza numero 3322 del 3 giugno 2016, è intervenuta sull’argomento con un parere che contrasta con quello della Suprema Corte.

Oltraggio al pubblico ufficiale: si o no all’ausiliare?

Secondo il Tribunale di Genova, infatti, anche l’insulto all’ausiliare del traffico mentre compila il verbale va considerato come oltraggio al pubblico ufficiale e non ci sono giustificazione neanche se a tenere un comportamento villano è lo stesso ausiliare.

La sentenza segue la vicenda di un motociclista che, dopo aver chiesto di attendere il tempo di entrare in un negozio all’ausiliare del traffico, aveva trovato una multa e aveva aggredito il “vigilino”. Secondo il giudice, nonostante il comportamento poco cortese dell’ausiliare del traffico resta l’oltraggio al pubblico ufficiale per l’offesa arrecata a colui che stava compiendo il proprio lavoro.

Offesa a pubblico ufficiale: quando costituisce reato?

Per essere considerato un reato l’offesa al pubblico ufficiale deve, però, avvenire davanti a dei testimoni. Inoltre il pubblico ufficiale non deve essere in borghese ma nell’atto di svolgere le proprie mansioni e l’offesa deve essere una conseguenza allo svolgimento del proprio compito, ad esempio fare una multa. Non costituisce, quidi, un offesa al pubblico ufficiale mandare a quel paese una volante della polizia che ci taglia la strada o passa con il rosso.