La diffusione delle notizie in rete tramite i social network se da una parte è comoda, visto che evita l’onere di comprare un giornale o di guardare un Tg, dall’altro c’è il rischio che le notizie diffuse siano bufale o fake news. Molto spesso, infatti, chi condivide le notizie non è molto informato sulla loro fondatezza e capita, non di rado, che un post venga condiviso soltanto perché crea indignazione o preoccupazione (proprio questo infatti è lo scopo delle bufale, diventare virali).

Ferma restando la libertà di espressione di ognuno, è bene ricordare che la diffusione di false notizie potrebbe portare alla commissione di numerosi reati.

Pubblicare e creare bufale: quali rischi?

Partendo dal presupposto che non tutte le fake news e le bufale sono da considerare illecite e ribadendo la libertà di espressione di ognuno, diritto inviolabile, le bufale dovranno essere suddivise in 3 distinti filoni:

  • satira
  • diritto di espressione e di critica (non perseguibili penalmente)
  • notizie false e tendenziose volte ad arrecare, a volte, anche danni seri

Solo queste ultime, infatti, possono portare alla configurazione di un reato.

Il codice penale stabilisce all’articolo 658 che «Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da dieci euro a cinquecentosedici euro».

Sono, quindi, punibili le false notizie che procurino un allarme presso le Autorità che devono tutelare l’ordine pubblico, notizie false che ledono l’immagine di un’azienda (in questo caso l’azienda può chiedere all’autore anche il risarcimento dei danno patrimoniali e non patrimoniali subiti) notizie false e diffamatorie che vanno a ledere la reputazione altrui.

In ogni caso, però, si dovrà accertare le intenzioni di chi ha creato e diffuso la notizia falsa, cercando di capire se la volontà era quella di creare dolo.

Multe fake news: cosa prevede il nuovo disegno di legge?

E’ al vaglio un disegno di legge volto a limitare il proliferare di queste bufale sulla rete, rendendo le sanzioni più aspre per chi diffonderà in rete fake news. Il disegno di legge contiene “disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione on line, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica” con multe che possono arrivare, nei casi più gravi, fino a 5mila euro. Se la notizia falsa, poi, dovesse generare allarme pubblico oltre alla multa è prevista anche la reclusione per non meno di 12 mesi.

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