La polizia non può obbligare fisicamente un cittadino a soffiare nel palloncino per eseguire l’alcol test. Anche chi è chiaramente ubriaco non può essere costretto a sottoporsi all’alcol test per verificare il tasso alcolemico nel sangue. Nonostante questo, però, chi si rifiuta di sottoporsi all’alcol test compie reato.

A stabilire quanto sopra è la legge e le diverse sentenze che hanno affrontato il tema. Se un automobilista rifiuta di sottoporsi all’alcol test compie reato e viene considerato come se fosse stato trovato alla guida con il tasso alcolemico più alto previsto dalla legge e si applicheranno le sanzioni penali previste per la guida in stato di ubriachezza sopra la soglia massima.

Rifiutarsi di soffiare nel palloncino, quindi, comporterebbe per l’automobilista una multa da 1500 a 6mila euro, la decurtazione di 10 punti dalla patente, la confisca dell’auto e la sospensione della patente da 1 a 2 anni come per chi è stato trovato con 1,5 grammi di alcol per litro di sangue in su.

Grazie, però, alla particolare tenuità del fatto, un meccanismo che prevede per i reati con pena inferiore ai 5 anni di reclusione l’archiviazione del procedimento e la non applicazione della pena, chi rifiuta l’alcol test può essere perdonato. Il perdono avviene solo in caso di reati e paradossalmente, quindi, chi rifiuta l’alcol test può essere graziato ma chi vi si sottopone e viene trovato con un tasso alcolemico minimo (per cui è prevista solo sanzione amministrativa) non può essere perdonato.

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