Mio figlio per uscire prende la mia auto, mi hanno detto che se lo fermano rischia una multa, perché l’auto non è intestata a lui. Cortesemente, mi può dare chiarimenti? La ringrazio.

Il 3 novembre 2014 sono entrate in vigore alcune norme che, in base alle disposizioni dell’ultima riforma del codice della strada, regolano l’intestazione temporanea dei veicoli. Su questo argomento si è creata molta confusione, vediamo cosa stabilisce la norma in questi casi.

Guidare l’auto di un familiare convivente, si rischia la multa?

Precisiamo che la nuova norma in questione non si applica per i familiari che siano conviventi, quindi il figlio può continuare a guidare l’auto del genitore purché vi sia una situazione di convivenza.

In questi casi non è previsto nessun adempimento.

Aggiornamento in caso il figlio non risieda con il genitore

Se il figlio vive in un’altra città, quindi ha una residenza diversa dal genitore, per poter guidare l’auto di proprietà del genitore, bisogna fare l’aggiornamento della carta di circolazione. In sintesi, bisogna segnalare che vi è una sorta di comodato, in questo caso dal genitore al figlio, e quest’ultimo potrà tranquillamente guidare l’autovettura. L’aggiornamento non costa molto, in tutto 25 euro, di cui 16 euro per la marca da bollo e 9 euro per la pratica

Aggiornamento necessario solo se il prestito supera i 30 giorni

L’aggiornamento della carta di circolazione è necessaria solo se il comodato (l’uso dell’auto da parte del figlio) supera i trenta giorni. Se l’auto è guidata occasionalmente non si deve provvedere ad effettuare nessun aggiornamento della carta di circolazione.

Solitamente l’aggiornamento della carta di circolazione viene effettuato dalle aziende che usano dare in comodato i veicoli ai propri dipendenti, oppure chi usa l’auto di una persona deceduta, acquisita con eredità.

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