Il credito IRPEF che scaturisce da un Modello Redditi “tardivo”, al pare di quello che viene fuori dal modello “ordinario”, può essere chiesto a rimborso oppure si può chiedere il suo utilizzo in compensazione (la scelta dell’importo che si vuole a rimborso e/o di quello che si vuole a compensazione è fatta al quadro RX dello stesso modello dichiarativo).

Nel caso di scelta per la compensazione, il credito può essere utilizzato anche per compensare la sanzione da versare per sanare la “tardività” del modello?

La definizione di Modello Redditi “tardivo”

La scadenza ordinaria per la presentazione del Modello Redditi/2020 (anno d’imposta 2019) quest’anno era fissata al 30 novembre 2020.

Il decreto Ristori quater, in considerazione dell’emergenza Covid-19, ha prorogato il predetto termine al 10 dicembre 2020 (vedi anche Ufficiale la proroga del Modello Redditi/2020: le nuove scadenze).

Chi avesse saltato la scadenza senza presentare la propria dichiarazione dei redditi, può rimediare presentandola “tardivamente” entro i 90 giorni successivi. A tal proposito, infatti, ricordiamo che, ai sensi del comma 7 art. 2 del DPR n. 322 del 1998:

“Sono considerate valide le dichiarazioni presentate entro novanta giorni dalla scadenza del termine, salva restando l’applicazione delle sanzioni amministrative per il ritardo. Le dichiarazioni presentate con ritardo superiore a novanta giorni si considerano omesse, ma costituiscono, comunque, titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati e delle ritenute indicate dai sostituti d’imposta”.

Modello Redditi/2020 “tardivo” con sanzione compensabile

E’, quindi, definito “tardivo”, il Modello Redditi/2020 non inviato entro il 10 dicembre 2020 ma trasmesso entro il 10 marzo 2021.

La presentazione del Modello Redditi2020 tardivo non è immune da sanzione. Infatti, per sanare la tardività occorre versare la sanzione di 25 euro, con codice tributo 8911.

Il versamento di questa sanzione deve avvenire anch’esso entro il 10 marzo 2021, utilizzando il Modello F24, in cui si può utilizzare in compensazione anche l’eventuale credito che scaturisce dallo stesso modello dichiarativo (tardivo).

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