Migranti e figi minori: per la Corte di Cassazione non dev’essere espulso dall’Italia anche se l’immigrato è irregolare, l’allontanamento creerebbe gravi danni psicologici al figlio. Il permesso può essere a tempo determinato e può essere revocato con la crescita del minore.

La Cassazione con la sentenza n. 17861/17 depositata il 19 luglio 2017, stabilisce che la salute psicofisica del minore è un diritto primario tale da giustificare quello del genitore immigrato irregolare ad ottenere un permesso di soggiorno sul territorio nazionale.

Questi ha il diritto di permanenza in Italia anche se irregolare.

Migranti e figli minori: la decisione dei giudici

La Corte di appello aveva rigettato la richiesta dello straniero di rimanere in Italia, la richiesta era motivata basandosi sul fatto che l’allontanamento avrebbe causato danni psicologici al figlio. Il Giudice di secondo grado stabilisce che lo straniero non aveva presentato, a sostegno della domanda, ragioni precise, come l’articolo 31, comma 3, del testo unico sull’immigrazione che non si applica a situazioni di «durata indeterminabile». Secondo la Corte, il suo allontanamento non pregiudicherebbe in maniera irreparabile la serenità del bambino che potrebbe rimanere in Italia con la madre e le sorelle maggiorenni.

La Corte di Cassazione non condivide la decisione del consigliere relatore e decide di accogliere il ricorso. Secondi gli Ermellini, la Corte d’appello non ha fatto corretta applicazione dei principi sanciti da questa Corte con la pronuncia a sezioni unite n. 21799/2010.

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