Salvini vuole Quota 41 e sa già dove trovare le risorse necessarie. Il neo Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha appena ribadito la sua volontà di superare la legge Fornero, “avviando quota 41 magari da 61-62 anni”. Si tratta di uno dei temi maggiormente discussi durante la sua campagna elettorale.
Secondo i tecnici della Lega, la riforma dovrebbe costare circa 1,3 miliardi di euro. Risorse che saranno messe a disposizione senza la necessità di ricorrere a ulteriore indebitamento. Per Salvini, basterà “mettere in pausa il reddito di cittadinanza”.


Una proposta del genere ci sembra di difficile applicazione. Il reddito di cittadinanza viene percepito anche da disabili o comunque da persone che non possono lavorare, e non è possibile lasciare loro senza alcun aiuto. Ci sembra, invece, molto più verosimile la proposta della Meloni e di altri esponenti di Fratelli d’Italia di modifica del reddito di cittadinanza. Proposta con la quale si riuscirebbero comunque a ottenere le risorse necessarie per quota 41. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Si può mettere in pausa il reddito di cittadinanza per finanziare quota 41?

Il reddito di cittadinanza, come è ormai noto, potrebbe avere le ore contate, almeno per come lo conosciamo adesso.
Il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha da sempre criticato lo strumento anti-povertà tanto caro al movimento 5 stelle. Nei piani della Meloni c’è il superamento del reddito di cittadinanza con un altro strumento di welfare: il reddito di solidarietà. Quest’ultimo consiste in un sussidio solamente a favore dei fragili: anziani senza un lavoro e famiglie con minori o disabili a carico.

Il senatore Ignazio La Russa, esponente di spicco di Fratelli d’Italia e neo presidente del Senato, ha poi spiegato che “non ci sarà più alcun sussidio per i truffatori del reddito di cittadinanza e per i giovani senza un lavoro” che rappresenterebbero “circa il 50% degli attuali percettori del reddito di cittadinanza”.

Quanto si risparmierebbe?

Quanto si risparmierebbe mettendo in pausa il reddito di cittadinanza per finanziare quota 41? Secondo i dati dall’osservatorio dell’INPS – che si occupa di monitorare l’andamento del sussidio – in tutto il 2021 l’investimento totale è stato di 8,79 miliardi (comprensivo di reddito e pensione di cittadinanza).
Prendendo per buoni i dati del neo presidente del Senato La Russa, con il reddito di solidarietà si potrebbero risparmiare circa 4,5 miliardi di euro l’anno. Cifra più che sufficiente per finanziare quota 41 e senza bisogno di alcuno stop generalizzato del sussidio.