Ieri è stato depositato dal Governo il maxiemendamento fiscale che modifica in molti punti l’attuale testo della Legge di bilancio 2023 , diverse sono le novità. I maggiori cambiamenti riguardano lo stralcio delle cartelle fino a a 1.000 euro, con l’ampia autonomia riconosciuta agli enti locali che potranno decidere  di non aderire alla cancellazione dei debiti, e l’obbligo di POS. Il Governo sembrerebbe fare retromarcia dopo le criticità comunicate dall’Unione Europea. Novità si registrano anche sul fronte reddito di cittadinanza e sul ravvedimento speciale.

Quest’ultimo, si ricorda, è la possibilità concessa dal Governo di sanare eventuali violazioni tributarie pagando solo 1/18 della sanzione prevista per la violazione commessa; ad esempio dichiarazione infedele.

Infine, sempre grazie al maxiemendamento c’è un’agevolazione fiscale per chi acquista case green, ossia a basso fabbisogno energetico.

Vediamo nello specifico quali sono le novità dei maxiemendamento presentato ieri. La Legge di bilancio dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2022.

Stralcio delle cartelle

La prima novità riguarda lo stralcio della cartelle.

Sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della Legge di bilancio, fino a mille euro, comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. L’annullamento riguarda singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Con il maxiemendamento l’annullamento è spostato dal 31 gennaio al 2023 al 31 marzo 2023 e sarà automatico solo rispetto ai debiti che il contribuente ha con amministrazioni statali, Agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali. Dunque, sì all’annullamento automatico per i debiti nei confronti di Agenzia delle entrate, Agenzia delle Dogane, INPS, ecc.

In tutti gli altri casi, ossia per i debiti verso gli enti territoriali, casse professionali private, ecc, l’annullamento riguarderà solo gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e interessi di mora. Gli enti creditori, ad esempio i singoli Comuni, entro il 31 gennaio 2023, potranno decidere di non annullare i suddetti debiti.

Ciò dovrà avvenire con apposito provvedimento da comunicare all’Agenzia delle Entrate-riscossione.

Acquisto di case green

Nel maxiemendamento viene prevista anche un’agevolazione per l’acquisto di case Green.

In particolare, sarà possibile detrarre in dichiarazione dei redditi sull’Irpef da versare allo Stato, il 50% dell’IVA pagata per l’acquisto di case, effettuato entro il 31 dicembre 2023, se di classe energetica A o B. Si deve trattare di immobili residenziali venduti dalle imprese costruttrici degli stessi. Sono esclusi dall’agevolazione gli immobili strumentali ossia impiegati nell’attività d’impresa o professionali. L’esclusione vale anche per gli immobili merce, ossia che rappresentano l’oggetto dell’attività svolta.

Ravvedimento speciale

Cambia anche il ravvedimento speciale. Infatti, viene previsto che la definizione agevolata delle sanzioni non riguarda le violazioni quali l’omessa dichiarazione dei redditi.

L’Art. 40 dell’attuale Legge di bilancio 2023, prevede che le violazioni diverse da quelle definibili ai sensi degli articoli 38, definizione agevolata degli avvisi bonari e 39, definizione agevolata irregolarità formali, possono essere regolarizzate con il pagamento:

  • di un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni irrogabili previsto dalla legge
  • oltre all’imposta e
  • agli interessi dovuti.

Detto ciò, il pagamento del dovuto potrà essere effettuato in otto rate trimestrali di pari importo. Con scadenza della prima rata fissata al 31 marzo 2023. Attenzione, sulle rate successive alla prima da versare, rispettivamente, entro il 30 giugno, il 30 settembre, il 20 dicembre e il 31 marzo di ciascun anno, sono dovuti gli interessi nella misura del tasso legale.

Con il maximendamento viene inserito il riferimento alle violazioni commesse rispetto alle dichiarazioni validamente presentate. Dunque, di conseguenza, l’omessa dichiarazione non potrà essere sanata.

Reddito di cittadinanza

Sul reddito di cittadinanza una nuova stretta alle porte. Che il nuovo Governo avesse intenzione di eliminare il reddito di cittadinanza lo si sapeva già fin dall’inizio del suo insediamento a Palazzo Chigi.

Detto ciò, inizialmente era stata disposta la conferma del reddito di cittadinanza per 8 mesi, ossia fino alla fine di agosto 2023. Tuttavia, i c.d. “occupabili” perderanno il bonus con un mese di anticipo.

Dunque, con il maxiemendamento  la “proroga” coprirà solo 7 mesi e non 8 come previsto nel testo iniziale della Legge di bilancio 2023.

Obbligo di POS

Infine, sembrerebbe esserci il dietrofront sull’obbligo di POS.

Il testo attuale della Manovra elimina l’obbligo di accettare pagamenti con carta di credito, bancomat e prepagate, per le operazioni di importo fino a 60 euro. In sostanza, le sanzioni scatteranno esclusivamente in caso di mancata accettazione da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di pagamenti, a mezzo di carta di pagamento (carta di debito, carta di credito e carte prepagate), di importo superiore a euro 60.

Dopo i rilievi segnalati dall’Unione Europea, il Governo sembrerebbe voler lasciare l’attuale, già in vigore, obbligo di POS rispetto a qualsiasi importo oggetto di transizione. Il punto di equilibrio potrebbe essere trovato con l’introduzione di un credito d’imposta in favore degli esercenti. Ciò per azzerare le commissioni pagate alle banche.

Vedremo da qui ai prossimi giorni come si evolverà la questione, considerando che le scelte dovranno essere effettuate al più presto. La Legge di bilancio dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2022.