Versare il mantenimento ai figli, e più in generale essere presente, è un dovere del padre divorziato e un diritto dei minori. L’interesse di questi ultimi è stato considerato dai giudici prevalente rispetto alla libertà di spostamento del papà. In questo senso si è espresso il tribunale tutelare di Lecce con una sentenza che farà discutere: all’uomo è stato negato il passaporto. A nulla è valso al padre constatare che, solo trasferendosi all’estero, avrebbe avuto la possibilità di costruirsi una nuova vita con l’attuale compagna.

I giudici hanno giudicato particolarmente grave il fatto che il padre fosse sparito dalla vita dei figli, in affido condiviso con l’ex moglie, per venti giorni e senza adempiere agli obblighi di mantenimento tanto da negargli il diritto di espatriare (e quindi il passaporto). Altri elementi di gravità si aggiungono alla fattispecie nel caso specifico: l’uomo in particolare risultava essere irreperibile all’anagrafe e tutti gli atti a lui recapitati all’indirizzo della madre erano stati da quest’ultima rifiutati. Il che aveva contribuito inevitabilmente a creare un alone di mistero su che cosa facesse e dove vivesse. Su questo punto l’uomo ha cercato di giustificarsi spiegando che la presenza altalenante per motivi di lavoro gli impediva di risiedere in una località fissa.

Padre che non versa il mantenimento non merita il passaporto

Passaporto negato quindi al padre che non è presente nella vita dei figli e non versa regolarmente il mantenimento. Ma il Tribunale di Lecce è andato anche oltre: sull’uomo pesa una condanna penale per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare ex articolo 570 del codice penale per non aver versato ai figli il mantenimento di 300 euro l’uno.

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