Il Tribunale di Milano con un’ordinanza recente, del 29 marzo 2016, a sorpresa, fissa con un limite preciso e temporale “il diritto al mantenimento da parte dei figli ” al compimento del 34° anno di età.

L’unica eccezione pare sia quella in cui il figlio versi in condizioni di bisogno vero, ( ma deve essere provato). Anche in questo caso comunque i genitori sono tenuti al versamento degli alimenti, che rispetto al mantenimento, sono la somma necessaria alla sopravvivenza.
Il mantenimento dei figli è da sempre un argomento molto “spinoso” per gli avvocati della famiglia che, spesso, si trovavano a dover bilanciare una serie di interessi: da una parte il diritto dei figli maggiorenni ad essere mantenuti dai propri genitori e dall’altra i doveri che i figli hanno nei confronti dei genitori, il cui inadempimento può portare alla perdita del diritto .

Mantenimento figli maggiorenni: fino a quando?

Con questa ordinanza, però, l’argomento cessa di essere conflittuale in sede giuridica.
Superati i 34 anni i figli devono assumersi la responsabilità della propria vita e per il proprio mantenimento.
Lo ha stabilito la cassazione : un figlio non può pretendere il mantenimento oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura perchè “l’obbligo dei genitori si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione” (Cass. civ., 20 agosto 2014 n. 18076).
Conviventi o meno, che essi siano con i genitori o con uno di essi, è stabilita un età limite di 34 anni, oltre la quale un figlio perde il diritto ad essere mantenuto dai genitori.
ll giudice firmatario dell’ordinanza definisce come parassitario il comportamento dei figli che continuano a pesare sulle spalle di papà e mamma oltre una certa età.
I figli in difficoltà ovviamente possono avanzare la richiesta di mantenimento prevista e riconosciuta all’adulto se giustificata da prove inequivocabili; sarà il giudice a stabilirne la veridicità.