Non sono rare le cause tra ex che finiscono di fronte al giudice per la rivendicazione di spese di mantenimento figli non corrisposti. Vero è che il coniuge che non riceve l’assegno ha la possibilità di far valere in tribunale le proprie ragioni ma attenzione perché tutti i costi vanno provati. Così ha deciso la Cassazione con sentenza n. 21241/2016, depositata il 20 ottobre scorso.

Assegno mantenimento figli, fino a quando spetta?

Mantenimento figli: se l’ex marito non adempie

Nel caso di specie l’ex marito risultava inadempiente rispetto all’obbligo di mantenimento della figlia minore così secondo quanto determinato in sede di separazione consensuale.

L’atto di precetto era stato notificato per una cifra superiore a 62 mila euro. Tuttavia i giudici hanno ritenuto il documento inefficace perché la donna aveva omesso di allegare la documentazione opportuna “degli esborsi di cui si chiede il ristoro”. Gli ermellini hanno ribadito che “il provvedimento con il quale, in sede di separazione, si stabilisce hce il genitore non affidatario paghi la quota di spese ordinarie per il mantenimento dei figli costituisce sì idoneo titolo esecutivo (…) ma solo a condizione che il genitore creditore possa allegare e documentare l’effettiva sopravvenienza degli esborsi indicati nel titolo e la relativa entità”.