Nelle cause di separazione e mantenimento figli accade non di rado che uno dei due ex coniugi occulti redditi in entrata (ad esempio tramite lavoro in nero) per abbassare il proprio tenore di vita. Può essere interesse di chi deve ricevere l’assegno di mantenimento ma soprattutto di chi è tenuto a pagarlo. Cosa fare se l’ex marito tenuto al mantenimento dei figli lavora in nero e si rifiuta di pagare?
Purtroppo probabilmente molte lettrici si ritroveranno in questa spiacevole situazione.

Abbiamo deciso di affrontare la questione partendo da una email che abbiamo ricevuto con la richiesta di una consulenza da parte della mamma di due bambine, di cui una disabile, il cui ex marito non contribuisce al mantenimento pur lavorando (in nero). “Basta” questo escamotage per non pagare gli alimenti? Che cosa può fare l’ex in questi casi?

Come provare redditi da lavoro in nero dell’ex

Il tenore di vita non si evince solo dalla busta paga. I giudici nelle causa di separazione e divorzio possono richiedere documenti come le visure al Pra, estratti dei conti correnti bancari etc.

Se i documenti a disposizione dei giudici non bastano a ricostruire l’effettivo tenore di vita, è interesse della controparte portare tutto il materiale probatorio utile a dimostrare che l’ex abbia disponibilità economiche superiori a quelle dichiarate. Non solo documenti cartacei ma anche testimonianze di persone a conoscenza dei fatti possono essere utili a sostenere la propria causa e far valere i propri diritti in tribunale.

Si può far pedinare l’ex da un investigatore per dimostrare che lavora?

Anche incaricare un investigatore privato è una soluzione a cui molti pensano. E’ bene sapere però che la relazione ha un mero valore indiziario. Più utile potrebbe essere se l’investigatore si rende anche disponibile a testimoniare di persona.
Quindi l’ex che ha diritto al mantenimento deve fare tutto da solo? Non proprio.

E’ vero che l’onere della prova spetta a chi ne ha interesse (vedi ad esempio Cassazione n.14051/2015) ma questo non significa che i giudici non possano o non debbano fare nulla per l’accertamento dei redditi in nero. Questo “escamotage” di fatto configura evasione fiscale quindi il magistrato potrebbe incaricare la polizia tributaria, cosa non rara visto che i giudici sono molto severi verso questi atteggiamenti, soprattutto se nel processo sono coinvolti figli minori.

Una volta dimostrati, i redditi da lavoro in nero, concorrono a formare il tenore di vita (così ad esempio si veda sentenza Cassazione n.21047/2004).

Per ulteriori dubbi o richieste di informazioni sull’obbligo di mantenimento dei figli scrivi in redazione all’indirizzo [email protected].