In merito al mantenimento dei figli di genitori divorziati, la Cassazione di recente è intervenuta per quanto concerne la questione della detrazione spese. I giudici della Suprema Corte nella sentenza 18392 del 2018 hanno ribadito che la detrazione spese spetta al genitore che versa l’assegno di mantenimento. L’altro, ovvero il genitore collocatario, potrà accedere alla detrazione spese figli solamente se dimostra di aver avuto parte attiva al mantenimento dei figli secondo quanto stabilito dall’accordo di separazione.

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Chi mantiene i figli può detrarre le spese

Il caso di specie si basava sul ricorso di un uomo che aveva chiesto di ottenere l’annullamento della cartella di pagamento con la quale le Entrate pretendevano di recuperare il 50% di quanto da lui detratto dopo aver riconosciuto alla ex moglie il diritto alla detrazione sebbene fosse stato lui a corrispondere in via esclusiva l’assegno per il mantenimento dei figli.

In pratica, seguendo l’interpretazione degli Ermellini, l’errore dei giudici di appello era stato quello di dare per scontato che la moglie, per il solo fatto di avere un’attività retribuita e di risultare affidataria dei figli, avesse in concreto contribuito al mantenimento dei figli al 50%.

La sentenza potrebbe fare da precedente ad altri casi simili che vedono gli ex coniugi contrapposti in merito al diritto di portare in detrazione le spese di mantenimento. In questo senso infatti i giudici hanno ufficialmente preso posizione a favore di chi versa l’assegno di mantenimento o al limite di chi è in grado di dimostrare che effettivamente ha contribuito al sostentamento dei bisogni dei figli.