Anche i macchinisti e capitreno possono lasciare il lavoro in anticipo con Ape Sociale. Il loro mestiere è ritenuto usurante e quindi possono andare in pensione qualche anno prima, a patto che siano soddisfatti alcuni requisiti.

Guidare e manovrare un treno o prestare servizio su di esso sono mestieri che l’Inail e l’Inps ritengono meritevoli di maggior tutela previdenziale rispetto ad altri. Per costoro è previsto, a domanda, l’anticipo pensionistico con Ape Sociale.

Fare il macchinista è mestiere usurante

Fare il macchinista o capotreno è quindi usurante.

Proprio così, per legge chi si occupa di condurre treni per il trasporto di merci e persone può accedere ad Ape Sociale. E quindi andare in pensione prima degli altri.

Una tutela che non è stata estesa ad altri lavori simili che lavorano comunque nel settore dei trasporti, quali i taxisti o conducenti di mezzi di trasporto non pesanti. Lavori che sono comunque soggetti ad usura e meritevoli di essere inclusi in Ape Sociale.

La riforma delle pensioni lascia fuori, appunto, professionalità, il cui lavoro meriterebbe di essere riconosciuto come usurante. Come anche i docenti di scuola secondaria, per i quali l’Anief non comprende perché insegnare alle elementari è usurante e alle medie no.

Insomma, l’allargamento della platea dei mestieri usuranti per questo tipo di attività legate ai trasporti è continuo oggetto di discussione. Non è escluso che il legislatore, prima o poi, ne allerghi la platea.

In pensione prima con Ape Sociale

Fra i requisiti da soddisfare dei macchinisti e personale viaggiante per andare in pensione anticipata con Ape Sociale vi è principalmente l’età anagrafica. Bisogna aver compiuto i 63 anni di età. Poi è necessario aver versato almeno 36 anni di contributi. Per le donne è previsto uno sconto di 1 anno per ogni figlio nel limite massimo di due.

Altro requisito da soddisfare è quello di aver cessato l’attività lavorativa prima di presentare domanda di pensione anticipata all’Inps.

E non essere titolari di alcuna pensione diretta erogata dall’Inps o altri enti pensionistici.

Trattandosi di una indennità, Ape Sociale non è compatibile con la Naspi o altre forme di trattamento a sostegno del reddito. Si può comunque svolgere altre attività lavorative diverse nei limiti di reddito di 8.000 euro all’anno come lavoratore dipendente e 4.800 come lavoratore autonomo.