La pensione si rivela essere senza alcuna ombra di dubbio un’importante fonte di reddito per chi la percepisce e anche per i propri famigliari. Non solo l’alimentazione o l’abbigliamento, ma anche tanti altri beni di necessità, d’altronde, richiedono nella maggior parte dei casi un esborso economico non affatto indifferente.

Proprio partendo da questo presupposto, quindi, non può passare inosservata una storia assurda ma vera. Ovvero quella di un professionista napoletano che, nonostante abbia vinto la causa in tribunale, si ritrova a dover fare i conti con la pensione non corrisposta per la figlia disabile.

Ecco cosa è successo.

L’Inps può rifiutare di pagare la pensione anche se riconosciuta dal tribunale: la storia di Nicola Ponticiello

Abbiamo già avuto modo di vedere assieme che non sono passati inosservati gli ultimi dati resi noti dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che hanno messo in luce la scomoda verità sui trattamenti pensionistici. Sempre soffermandosi sulle pensioni Inps, ha destato particolare interesse la storia di Nicola Ponticiello. Ma cosa è successo?

Ebbene, Nicola Ponticiello è un professionista napoletano che assiste la figlia, affetta da una grave forma di encefalopatia cronica. Proprio a causa della patologia cerebrale, incurabile e degenerativa, la figlia Francesca non è autosufficiente e ha bisogno di assistenza continua.

I sussidi statali, però, non sono sufficienti a pagare le varie cure che, tra medici e terapie, finiscono per essere pari a circa 3 mila euro al mese. A peggiorare la situazione, poi, l’impatto negativo del Covid sull’attività lavorativa del padre, ovvero professionista napoletano.

Istituto di previdenza non paga reversibilità nonostante la notifica della sentenza

Rimasto vedovo, Ponticiello ha quindi deciso di presentare domanda all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale per la pensione di reversibilità per la figlia. Nonostante la gravità della situazione, però, l’Inps non ha provveduto a lavorare la pratica in questione.

L’uomo ha pertanto deciso ricorrere alle vie legali, con il Tribunale di Napoli che ha accolto il suo ricorso.

La sentenza in questione è stata quindi notificata all’istituto di previdenza, con tanto di pec per richiedere la liquidazione del trattamento pensionistico. Nulla però è cambiato.

Nonostante sia passato circa un anno da quando ha vinto la causa, infatti, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale non provvede ancora ad erogare la pensione di reversibilità.

Una situazione difficile da gestire, con il professionista napoletano pronto a scrivere al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pur di vedersi riconoscere un suo diritto. Un aiuto importante per l’uomo, in quanto necessario per garantire la giusta assistenza a sua figlia.