L’imposta di registro è una imposta indiretta obbligatoria per la registrazione di una scrittura, pubblica o privata, ed è misurata dai valori espressi nella scrittura medesima.

Che cosa è l’imposta di registro?

L’imposta di registro deriva dall’obbligo o dalla volontà, da parte dei cittadini, di annotare ogni atto scritto (contratti, scritture private, costituzione di enti o di società, sentenze, decreti, ecc.) presso un registro pubblico, con l’intento di non essere in grado di modificare la data e il contenuto.

L’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate possiede questo registro, il quale riporta tutti gli atti sottoposti a registrazione in ordine cronologico. L’imposta di registro è un’alternativa all’IVA (anch’essa imposta indiretta).

Come eseguire la registrazione

La registrazione si esegue per mezzo della presentazione all’Ufficio del Registro di due copie dell’atto, delle quali una viene restituita all’utente con la data e il protocollo di registrazione e l’altra copia rimane all’Ufficio del Registro. Per i contratti relativi ad immobili la registrazione avviene in via telematica, con identiche modalità di sopra riportate.

Termini per la registrazione

In base ad ogni atto il temine varia. Gli atti sottoposti a registrazione obbligatoria sono:

  • tutti gli atti scritti compiuti in Italia;
  • i contratti, anche verbali, aventi per oggetto locazioni, trasferimenti di azienda, trasferimento di proprietà o di diritti reali (es: il diritto di abitazione);
  • gli atti formati all’estero che comportino trasferimenti pari a quelli sopra indicati.

  La norma include il termine fisso per la registrazione in 20 giorni. Per tutti contratti di immobili invece, il termine fisso è di 30 giorni, infine, per i contratti eseguiti all’estero il temine è di 60 giorni. Per la registrazione in solo caso d’uso, per adeguatezza temporanea del contratto, sono sottoposti i seguenti contratti:

  • i contratti aventi per oggetto una prestazione di lavoro autonomo;
  • le scritture private non autenticate;
  • i contratti di locazione “stagionali”, cioè inferiori a 30 giorni nel corso dell’anno.

Costo dell’imposta di registro

Il costo dovuto varia a seconda dell’atto vediamo alcuni esempi:

  • Fabbricati a uso abitativo 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità
  • Fabbricati strumentali per natura 1% del canone annuo, se la locazione è effettuata da soggetti passivi Iva 2% del canone, negli altri casi
  • Fondi rustici 0,50% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità
  • Altri immobili 2% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità. Il versamento per la prima annualità non può essere inferiore a 67 euro.
  • trasferimento di immobili fra privati: 7%
  • trasferimento di immobili destinati a prima casa: 3%
  • trasferimenti di terreni non edificabili ad imprenditore agricolo: 8%
  • trasferimenti di terreni da chiunque non ad imprenditore agricolo: 15%
  • trasferimenti di altri beni mobili e diritti: 3%
  • cessione di azienda: 3%
  • locazione di beni mobili: 3%
  • locazione di aziende 3% (oltre all’imposta di registro ordinaria sulla parte immobiliare).

  Per ogni copia da registrare, l’imposta di bollo è pari a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto e comunque, ogni 100 righe.

 

Come pagare l’imposta di registro

Il pagamento dell’imposta di registro avviene utilizzando il modello f23, scaricabile dal sito dell’Agenzia dell’Entrate oppure presso qualsiasi sportello bancario e o postale. E’ possibile anche uilizzare il modello F24 per il pagamento dell’imposta. Gli atti che prevedono la presenza di un notaio, il pagamento verrà pagato direttamente al professionista, che provvederà lui stesso a versarla.