Con il decreto milleproroghe, approvato di recente in via definitiva, è stato deciso il rinvio dell’abbassamento del limite all’uso del contante a 1.000 euro al 2023. Il limite di mille euro era diventato operativo soltanto lo scorso 1° gennaio, per effetto del decreto fiscale 2020, ma tale soglia è stata nuovamente aumentata a 2.000 euro soltanto dopo pochi mesi.
La questione del limite del contante è un argomento molto sentito e divisivo, soprattutto all’interno di una maggioranza di governo così ampia e variegata. Ad oggi, si tratta della decima modifica negli ultimi 20 anni.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Il limite all’uso del contante torna a 2.000 euro

L’articolo 49 del decreto legislativo 231/2007 vieta il trasferimento di denaro contante oltre una certa soglia e dispone che per trasferimenti oltre questo tetto occorre necessariamente avvalersi di banche, Poste italiane, istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento, in modo da rendere tracciabile l’operazione, sia a scopo antiriciclaggio che antievasione.
Il comma 3-bis, introdotto dal decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2020, ha disposto una graduale diminuzione di tale soglia, inizialmente fissata a 3 mila euro, abbassandola a 2 mila euro per il periodo dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021 e a mille euro a decorrere dal 1° gennaio 2022.
La modifica apportata dal “Milleproroghe” riguarda proprio quest’ultima soglia. Salvo ulteriori proroghe, la riduzione a mille euro avverrà soltanto a partire dal prossimo anno. la stessa, come già detto in apertura, sarebbe la decima modifica negli ultimi 20 anni.

 

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