Salve Patrizia,
La seguo sempre sul forum per le domande che le fanno.
Volevo chiederle anch’io una cortesia.
Il 25 luglio ho 54 anni con 36 anni di contributi, tutti lavorati nella stessa azienda e ho incominciato a lavorare a 17 anni, quindi un lavoratore precoce.
Il mio problema però è questo!
Io purtroppo è dal 1985 che sono ammalato di ipoplasia midollare,
sono seguito da allora dall’oncologia di Aosta è dal Centro Oncologico di Torino.
Purtroppo ho anche altre patologie gravi al momento, un pre cancro all’esofago ,con una invalidità solo del 60%,
e percepisco assegno ordinario di invalidità IO dal settembre 2013.
Il 19 luglio devo fare visita di aggravamento purtroppo però il medico del lavoro,
mi ha sospeso temporaneamente l’idoneità al lavoro perché le mie condizioni di salute sono peggiorate.


Al momento sono in malattia dal luglio 2017 per continui esami molto invasivi.
In questo periodo ho provato a fare richiesta di assegno ordinario di inabilità,
e in questo caso sarei rimasto subito a casa.
Purtroppo per me, il medico legale mi ha respinto la domanda, il medico del patronato però,
mi ha fatto fare subito ricorso, ma puntualmente il medico legale, mi ha respinto il ricorso.
Ora le chiedo, ci sono altre strade che posso percorrere, per poter stare a casa definitivamente?
Anche perchè, al momento, io sono in malattia con il comporto lungo, però quando sarà finito,
rischio di rimanere licenziato, a circa 5 anni dal traguardo della pensione.
Se può aiutarmi, la ringrazio tanto.

 

Non so darle indicazioni su una modalità di pensionamento immediata se non le riconoscono un’invalidità più alta poiché ha davvero un’età troppo giovane e può aspirare o alla quota 41 precoci o alla pensione anticipata, ma in entrambi i casi deve attendere diversi anni prima del pensionamento.

Posso, però tranquillizzarla sulla possibilità di licenziamento per il superamento del periodo di comporto.

Il lavoratore invalido che è in malattia a causa della patologia invalidante non si vedrà, infatti, sommare i giorni di malattia al periodo di comporto.

Il lavoratore con invalidità proprio in ragione della sua condizione viene maggiormente tutelato rispetto a tutti gli altri colleghi. I lavoratori inseriti nelle categorie protette sono maggiormente tutelati dalla legge proprio a causa della loro invalidità e la legge ha messo in atto una serie di disposizioni per limitare i poteri del datore di lavoro nei loro confronti.

Se le assenze per malattia, quindi, derivano alla specifica condizione di invalidità il dipendente non può essere licenziato anche se supera il periodo di comporto. Se, invece, dipendono da altre malattie il lavoratore disabile deve essere trattato come tutti gli altri dipendenti e può essere licenziato.

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