Per i dipendenti Lidl autori del video delle rom chiuse in gabbia è arrivato il licenziamento. Molti di voi ricorderanno la vicenda, risalente a febbraio scorso: due lavoratori del discount tedesco avevano filmato due zingare chiuse nello stanzino di raccolta esterno al punto vendita di Follonica. Tra le polemiche il video era diventato virale dividendo l’opinione pubblica. L’azienda però aveva lasciato intuire da subito che sarebbe stata inflitta una sanzione disciplinare dura prendendo le distanze dal gesto “contro ogni nostro principio aziendale”.

E il licenziamento annunciato è giunto. Su internet di nuovo gli utenti si dividono tra chi difende questa linea dura ma significativa, ribadendo la priorità di dare un segnale forte contro ogni violenza, e chi invece lamenta una penalizzazione di lavoratori onesti per tutelare due ladre. Salvini ha esortato gli italiani a boicottare i supermercati Lidl in segno di protesta. Ma dal punto di vista giuridico il licenziamento dei due dipendenti Lidl è legittimo?

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A complicare il quadro la testimonianza di una delle due rom che ha parlato di un “gioco” ammettendo che non era la prima volta che, con i due, si “scherzava” in questo modo. Una spiegazione che non ha convinto l’azienda ad intraprendere la linea dura: i due dipendenti impugneranno il licenziamento? Quest’ultimo in realtà è giunto solo per uno dei due, il 35enne che aveva contratto a tempo indeterminato. Per l’altro invece non c’è stato rinnovo quindi dal punto di vista giuridico sorgono meno problemi.

Nel giorno della Festa del Lavoro ci sembra opportuno proporvi questo spunto di riflessione: fino a che punto il lavoro è un diritto?

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