Se da qui a fine anno, le parti politiche non mettono in campo un nuovo sistema pensionistico, a decorrere dalle pensioni 2022 si rischia il ritorno delle legge Fornero.

Gli italiani dovranno, quindi, dimenticare l’attuale quota 100 che permette il trattamento pensionistico con il requisito dei 38 anni di contributi e 62 anni di età. Il ritorno della legge Fornero, invece, significherebbe allungare l’età pensionabile di altri 5 anni (a 67 anni).

Una proposta è quella di passare dall’attuale quota 100 ad una nuova quota 102.

Ciò significherebbe andare in pensione anticipata con 38 anni di contributi (di cui al massimo 2 anni figurativi) e 64 anni di età

La legge Fornero ed il caso esodati

Nel 2011, Elsa Fornero, allora Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle Pari opportunità del governo tecnico Monti, presentava una riforma del sistema pensionistico che prevedeva un sistema di calcolo contributivo nella costruzione della pensione.

La riforma permetteva un netto taglio della spesa pubblica ed un contestuale incremento delle entrate per lo Stato grazie ad un aumento delle aliquote contributive.

Con la legge Fornero la pensione era calcolata in funzione dei contributi versati e non di quanto il lavoratore aveva guadagnato nella sua vita lavorativa (retribuzione).

Poiché, dunque, l’uscita dal lavoro e l’entrata nella pensione dipendeva dai contributi versati, ciò si traduceva in un notevole aumento dell’età pensionabile (pochi contributi versati significava anche poca pensione). In dettaglio, la legge Fornero prevedeva per la pensione:

  • 66 anni di età ed un minimo di 20 anni di contributi per le donne con contratti nella pubblica amministrazione, o per gli uomini impiegati nel pubblico o nel privato (per le donne del settore privato l’età si abbassava a 62 anni per poi essere innalzata a 66 anni e 3 mesi nel 2018).

Gli esodati

La legge Fornero è entrata in vigore in Italia nel 2012 ed ha portato con se il caso degli esodati, ossia di coloro che avevano lasciato il lavoro poco prima della riforma e che poi, a causa della riforma, si sono visti spostare in avanti l’età della pensione.

Si tratta di soggetti, dunque, che per il mercato del lavoro non erano più idonei (difficilmente potevano reinserirsi nel mondo del lavoro vista l’età) e che non avevano nemmeno i requisiti per la pensione. Quindi, né stipendio né pensione.

La domanda ora è spontanea: il ritorno alla legge Fornero dalle pensioni 2022 potrebbe riportare il caso degli esodati?

L’esperienza passata dovrebbe insegnare qualcosa.

Potrebbero anche interessarti: