Legge 104, trasferimento lavoro e categorie protette, due quesiti dei nostri lettori:

1) Buongiorno, ho visto nel Vs. sito i vari argomenti trattati e che date anche consigli utili. Non so se posso chiedere. Sono diabetica da 35 anni,(diabete mellito tipo 1) ho 50 anni, ho invalidità del 50%. Cefalea con aurea, pressione alta, obesità (visto che insulina fa aumentare di peso) ed ho la legge 104  comma 1 art.3.

Da gennaio del 2017 mi hanno trasferito dal posto di lavoro per fusione, da circa 12Km che avevo da casa a 35Km di distanza, tramite email ho comunque richiesto, vista la mia situazione di tenermi in considerazione quanto prima ad un avvicinamento (diciamo che essendo solo io a svolgere una certa mansione in una delle due realtà che si sono fuse, non avrebbero di certo acconsentito alla mia richiesta).

A settembre mi hanno cambiato mansione, ma come  luogo di lavoro sono stata trasferita al piano superiore, sempre a 35 Km da casa (ho fatto comunque presente la cosa, questa volta telefonicamente, visto che il cambio di mansione mi è stato detto via filo, dopo una settimana ho trovato sulla scrivania la lettera, ma anche questa volta non sono stata nemmeno ascoltata).

Fino ad oggi (sempre tramite domanda scritta) mi hanno concesso il part-time, richiesto sempre per motivi di salute; sono passati da richieste di 2 anni ad 1 anno a 6 mesi e a dicembre per 1 mese. Scade il 31,12,2017 e ho avuto un colloquio ieri mattina, in cui mi dicono che non me lo vogliono rinnovare.

Ho anche presentato domanda d’avvicinamento (stavolta con raccomandata), sempre per motivi di salute, specificando che orari troppo distaccati da iniezioni mi scombussolano, già una situazione precaria, ma anche qui mi hanno detto di no. Nel colloquio di ieri, si sono lamentati su una mia email, in cui comunicavo che dovevo andare a casa, con il mio mezzo, stavo abbastanza male da non sentirmi in grado di guidare per un tragitto di 35km (e mi può succedere due o tre volte all’anno), ma dovevo anche andare dal medico nel pomeriggio, naturalmente anche a questa richiesta avevano risposto di no; a quanto pare (dicono) ho usato termini forti (è stato un pretesto per attaccarmi!), peccato che al mio rientro, dopo la malattia, il responsabile mi abbia detto che sono un peso per l’azienda e che dovevo andare in pensione, o l’INPS me la doveva dare.

Alla fine del colloquio, mi hanno detto, a voce, che  se mi comporto bene (e da noi e tieni da parte i sindacati e dimmi solo si alle mie richieste), mi terranno in considerazione forse tra un mese, 3 o 6 per accogliere richiesta di part-time e/o avvicinamento.

Purtroppo ho molti dubbi sulla sincerità di questa affermazione! E non so come affrontare anche solo 1 mese di tempo pieno, perché già ora facendo part-time arrivo a casa esausta, senza contare quando ho crisi notturne o glicemia che mi va alle stelle e poi ho anche crisi di giorno, è una malattia deleteria, è una continua lotta.

La mia domanda è se possono fare questo? Che categoria protetta sono? Non ho diritto a nulla!

Risposta

La normativa disabili che si configura nella legge 104/92, tutela i diritti delle persone disabili, stabilisce agevolazioni fiscali e nel campo del lavoro. Tra le tante agevolazioni, tra cui si annoverano i permessi legge 104 e il congedo 151, è previsto anche il trasferimento della sede lavorativa per rendere più agevole la vicinanza del posto di lavoro con l’abitazione. Questa misura è regolata dall’art. 21 della legge 104/92, che prevede la priorità nella scelta del posto di lavoro e la precedenza nella sede di trasferimento.

Per fruire del trasferimento in base all’invalidità, è necessario che il lavoratore disabile sia in possesso del verbale legge 104 art.

3 comma 1, avere un’invalidità superiore ai 2/3 della capacità lavorativa. Per i permessi e i congedi è richiesta la certificazione di handicap grave (art. 3 comma 3).

Invalidità e categorie protette

2) Salve: volevo sapere mia figlia ha il 35% d’invalidità più la legge 104 con patologia posso scriverla nella categoria protetta.

Risposta

L’articolo 1 della Legge 68/99 recita: “La presente legge ha come finalità la promozione dell’inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato”.

La nuova normativa a partire dal 1° gennaio 2018, prevede che le aziende con 15 dipendenti  sono  obbligate all’assunzione di una persona disabile.

Collocamento mirato

Si intende per collocamento mirato, lo strumento che identifica le presone con disabilità e crea dei posti di lavoro connessi alle loro esigenze. Dal collocamento mirato ne consegue anche l’obbligo delle assunzioni obbligatorie per le aziende con più di 14 dipendenti. Sono soggetti a tutela nelle assunzioni:

  • lavoratori invalidi con una percentuale dal 46% al 100%;
  • lavoratori invalidi con una percentuale superiore al 33%
  • lavoratori invalidi per servizio
  • lavoratori non vedenti o sordomuti;
  • particolari categorie protette.

Di seguito riportiamo due link istituzionali che potranno essere utili per l’aggiornamento dei candidati e delle aziende.

Cliccalavoro.gov

Parlamento.it

Conclusioni

Lei ha diritto al trasferimento, quindi ne faccia richiesta al datore di lavoro, allegando:

  • la certificazione di handicap e di invalidità (nel caso dell’art. 21);
  • la certificazione di handicap grave (nel caso dell’art. 33).

Non tenga conto delle cose dette a voce, se appartiene ad un sindacato, mandi la copia della richiesta anche a loro.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienze per la risposta, risponderemo a tutti”.

Fonte:

Legge 104/92

Legge 68/99

Decreto legislativo  n. 185/2016

SuperAbile Inail