Uno dei temi più delicati che sta per essere affrontato dal governo è quello delle assemblee condominiali. Come noto, quelle ordinarie saranno tutte rinviate dopo il 3 aprile (salvo proroghe), ma per quelle straordinarie resta il problema di doverle convocare per forza in qualche maniera se le decisioni sui lavori non sono rinviabili.

Come fare a sopperire al problema? La legge le vieta espressamente fino al 3 aprile, quando terminerà la quarantena, ma è quasi sicuro che il periodo di distanziamento sociale e per gli assembramenti durerà molto più a lungo nel tempo come misure precauzionali.

Ciò non toglie che le assemblee quindi possano essere svolte a distanza laddove possibile.

Assemblee condominiali a distanza

Per i condomini più piccoli e facilmente gestibili il problema della convocazione dell’assemblea a distanza è abbastanza relativo: basta un collegamento internet o una conference call telefonica per la discussione e l’approvazione o diniego dei punti all’ordine del giorno. Il problema si pone, invece, per i condomini più grandi dove i partecipanti sono molti e non tutti magari dispongono di internet, una videocamera, sanno usare una chat oppure sono esperti in teleconferenze. Occorrerà quindi attrezzarsi, posto che l’amministratore potrà convocare l’assemblea condominiale nel proprio studio e preparare con il segretario o il presidente il verbale che poi sarà notificato a tutti.

Ipotesi rinvio assemblee ordinarie

Fra le possibilità più accreditate, al momento, vi è quella di posticipare tutte le assemblee per l’approvazione del bilancio consuntivo 2019 e preventivo 2020 alla prossima estate, sperando che la situazione di emergenza sia rientrata a livelli più gestibili e sempre rispettando le dovute regole sul distanziamento sociale. Sulla questione ci sono già stati pareri autorevoli nei giorni scorsi circa l’assenza di necessità di tenere le assemblee ordinarie, di fronte ad una situazione di emergenza, in quanto si possono garantire i servizi ordinari richiedendo versamenti minimi provvisori e rinviando la discussione di altri tempi a data da destinarsi.

Per urgenze, non solo l’amministratore ma anche il singolo condomino, può intervenire ai sensi dell’art.1134 c.c.

L’assemblea straordinaria

Se per la convocazione dell’assemblea ordinaria è possibile attendere tempi migliori, per quella straordinaria che magari deve deliberare lavori necessari e urgenti, c’è meno spazio di manovra. Come detto, in caso di urgenza l’amministratore può intervenire ai sensi di legge evitando la convocazione, ma, d’altro canto, sarebbe ritenuto responsabile se non lo facesse per tutto ciò che attiene interventi straordinari di una certa importanza e che impongono una scadenza da rispettare. In tali casi, l’amministratore non può agire senza delibera e tutto rischia di bloccarsi. Detto ciò è chiaro a tutti che è quanto meno opportuno attendere per la convocazione di qualsiasi assemblea ordinaria o straordinaria almeno qualche settimana o disposizioni del governo in merito anche perché ogni condominio necessita di valutazioni specifiche.