Il vantaggio con la novità, è che essa non resta mai nuova. C’è sempre una nuova novità che fa invecchiare quella precedente“, afferma Frédéric Beigbeder. In effetti non si fa in tempo ad apprendere una nuova normativa, che poco dopo ne spunta un’altra.

In particolare con il passaggio da un anno all’altro sono diversi i cambiamenti che possono avere un impatto non indifferente sulle nostre esistenze. Lo sanno bene i titolari di Legge 104 che proprio con l’arrivo del 2023 si ritrovano a dover fare i conti con delle importanti novità per quanto riguarda i permessi e non solo.

Ecco di quali si tratta.

Permessi: ecco cosa cambia

I permessi legge 104 sono dei permessi retribuiti a cui hanno diritto i lavoratori dipendenti con disabilità grave o che assistono familiari disabili in situazione grave. Per poter beneficiare di tali agevolazioni è necessario che l’Inps abbia accertato lo stato di invalidità civile.

Entrando nei dettagli, tra le novità previste per i titolari di Legge 104 si annovera la cancellazione della figura del cosiddetto referente unico dell’assistenza. Ne consegue che nel corso del 2023 più soggetti, in alternativa tra loro, possono beneficiare di tre giorni di permessi retribuiti.

Una novità senz’ombra di dubbio importante, che aiuta le persone interessate a conciliare nel migliore dei modi gli impegni di famiglia con quelli lavorativi. In passato, si ricorda, questo tipo di deroga veniva concessa solamente ai genitori di minori con grave patologia. A oggi, invece, ne possono beneficiare tutti i soggetti che possono usufruire dei permessi Legge 104.

Non cambiano invece le limitazioni. Anche nel 2023, infatti, non potranno richiedere i permessi retribuiti coloro che lavorano a domicilio, che hanno un contratto di lavoro domestico, agricoli a giornata, autonomi e parasubordinati.

Le novità per i titolari di Legge 104

Importanti novità sul fronte dei congedi parentali, la cui durata viene prolungata fino a tre anni.

Questo in presenza di figli fino al dodicesimo anno di età per cui si ha diritto a una indennità del 30% per tutto il periodo di congedo.

In base a quanto si evince dal messaggio Inps numero 3096 del 05 agosto 2022, le priorità con cui è possibile usufruire di tale congedo sono le seguenti:

  • “il coniuge convivente / la parte dell’unione civile convivente / il convivente di fatto di cui all’articolo 1, comma 36, della legge n. 76/2016, della persona disabile in situazione di gravità;
  • il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente / della parte dell’unione civile convivente / del convivente di fatto […]
  • uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente / la parte dell’unione civile convivente / il convivente di fatto […] ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità nel caso in cui il coniuge convivente / la parte dell’unione civile convivente / il convivente di fatto […] entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità” in assenza dei soggetti precedentemente elencati.

Ma non solo, tra le novità a favore dei titolari di Legge 104 si annovera la proroga fino al prossimo 31 marzo dello smart working. Quest’ultimo a favore dei lavoratori fragili con disabilità.