Il lavoro in un supermercato prevede spesso l’alternanza in diversi reparti, con alcune riserve ed eccezioni (esempio tipico è quello delle allergie). Ma se la difficoltà nasce da motivi diversi è possibile prevedere una sorta di “obiezione di coscienza”? Alice Blandini, dopo la scadenza del contratto di lavoro da interinale presso l’Ipercoop del Centro Lame di Bologna, ha scritto ai giornali per raccontare la sua esperienza. A divulgare per prima la testimonianza di questa donna vegetariana è la Repubblica: secondo la sua versione dei fatti il contratto non sarebbe stato rinnovato dopo il rifiuto a servire al bancone della gastronomia.

Più volte servendo affettati era scoppiata a piangere. Per il resto, racconta, il suo lavoro presso il supermercato era stato ineccepibile e quindi il motivo del non rinnovo va cercato proprio in questa motivazione, che la donna ha subito come una discriminazione della sua scelta alimentare, portata avanti con convinzione da circa 20 anni: “prima lavoravo 40 ore mensili da interinale, poi mi hanno aumentato l’orario a 20 ore settimanali ed ero contenta – racconta lei – perché faccio anche la fotografa ma non mi pagano mai e quindi quel lavoro era l’unico stipendio. Non sono mai mancata sul posto di lavoro neanche quando stavo male, mi sono messa sempre a disposizione per fare straordinario o per essere spostata in altri reparti”.

Ora sta cercando un altro lavoro ma vuole soprattutto raccontare la sua storia perché, è convinta, non si tratta di un caso isolato: “ho fatto altri colloqui in vari negozi ma mi hanno risposto che a 33 anni sono troppo vecchia. Mi sento discriminata due volte”.

Intanto la risposta dell’azienda non si è fatta attendere. In una nota infatti la Coop Alleanza 3.0 fa sapere “non si tratta certamente di un episodio di discriminazione, a meno che non si intenda discriminante offrire un’opportunità di lavoro.

Il mancato rinnovo del contratto è legato infatti all’incompatibilità tra le posizioni attualmente disponibili nel negozio, come quella al reparto gastronomia, e le richieste della stessa Blandini, che dichiara di non voler ricoprire questo tipo di mansione”.

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