Quali sono le agevolazioni previste per il corrente anno 2021 per i lavoratori notturni? L’ispettorato nazionale del lavoro, CCNL, normativa e Cassazione hanno definito le caratteristiche del lavoro notturno.

Prima di definire le agevolazioni previste per i lavoratori notturni, scopriamo quali sono le caratteristiche ed i requisiti del lavoro notturno.

Lavoro notturno: definizione e chiarimenti dell’INL

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con nota 1050 del 26 novembre 2020 ha definito il lavoratore notturno come colui che è tenuto contrattualmente a svolgere 3 ore di lavoro giornaliero tra la mezzanotte e le 5 del mattino.

In presenza di un contratto di lavoro collettivo, il lavoratore notturno è colui che svolge tra la mezzanotte e le 5 del mattino la parte di orario di lavoro previsto dal contratto collettivo.

In mancanza di regolamentazione collettiva il lavoratore notturno è colui che svolge almeno tre ore del suo orario di lavoro giornaliero per almeno 80 giornate lavorative all’anno.

Ai fini del calcolo della media è stato chiarito in una nota dell’INL che la media va computata su un periodo lavorativo fisso per tutti di 6 giorni.

Per calcolare la durata media dell’orario di lavoro notturno il parametro temporale da prendere a riferimento è la settimana lavorativa intesa come un periodo di sei giorni.

Lavoratori notturni: quali sono le agevolazioni per l’anno 2021?

Sia dal punto di vista retributivo che previdenziale i lavoratori notturni hanno diritto ad agevolazioni particolari.

Come riporta l’articolo 2108 del Codice Civile il lavoro notturno deve essere retribuito con una maggiorazione rispetto al lavoro diurno che viene stabilita dalla contrattazione collettiva.

La maggior parte degli accordi prevede una maggiorazione del 15% per la platea di lavoratori notturni.

Per quanto concerne l’aspetto previdenziale il lavoro notturno rientra tra i tipi di lavoro usurante che accedono al pensionamento anticipato.

Coloro che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti hanno la possibilità di andare in pensione prima rispetto all’età ordinaria per la vecchiaia con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni ed un’età di 61 anni e 7 mesi.

La Legge di Bilancio 2018 ha previsto che per la rivalutazione dei periodi di lavoro notturno riconosciuto come attività usurante vengano conteggiati con un coefficiente aumentato di 1,5.

Lavoratori notturni: Domanda per accedere ai benefici

Per accedere ai benefici previdenziali i lavoratori notturni devono presentare una apposita domanda alla sede INPS entro il primo maggio dell’anno precedente a quello in cui si maturano i requisiti necessari per il riconoscimento di lavoro usurante.

Entro il 1° maggio 2021 devono presentare l’istanza i lavoratori che perfezionano i requisiti anagrafici e contributivi nel 2022.