La pausa caffè a lavoro non è reato, è un momento necessario di ristoro, anche se la pausa viene effettuata al bar. E’ quanto ha stabilito il Gup di Como, che ha assolto alcuni dipendenti dell’amministrazione locale. Questi erano stati accusati di truffa e falso ai danni dell’ente pubblico. Il Gup di Como ha stabilito che il fatto non costituisce reato.

Il Gup di como ha assolto dipendenti che erano stati scoperti a timbrare il cartellino di entrata e di uscita per recarsi al bar di fronte alla sede del Comune dove lavoravano, per una pausa caffè.

La vicenda finita sui giornali locali ed in procura ha creato molto clamore.

Il giudice ha valutato il danno prodotto dai dipendenti pari a 7 euro per un’assenza di pochi minuti.  Il provvedimento ricorda, che la pausa caffè, non integra “un interruzione del servizio tale da influire sul rendimento del dipendente” inoltre è “tollerata dai contratti di lavoro nazionali e dalla giurisprudenza”, questo sempre che la pausa sia di breve durata. Inoltre i giudici hanno chiarito che tale provvedimento è valido sia che la pausa avvenga sul luoghi di lavoro sia che avvenga all’esterno del luogo di lavoro.

Assenze sul lavoro, si rischia il licenziamento?