Il lavoro nei cantieri, già di per sé, è considerato usurante e di certo è faticoso. Ma con il caldo record di questi ultimi giorni può diventare pericoloso, soprattutto nelle ore della tarda mattina e del primo pomeriggio quando, in alcune città italiane, le temperature superano i 34 gradi e il tasso di umidità è molto elevato. Un mix di fattori che, per chi lavora nei cantieri edili all’aperto e sotto il sole, contribuisce a far scattare il rischio di shock termico. La richiesta dei sindacati arriva dalla Sicilia ma il concetto può essere ovviamente esteso anche nelle altre città italiane, in cui le condizioni meteo di questo inizio estate 2017 sono le stesse o simili: i lavoratori dei cantieri edili hanno scritto una lettera a tutte le aziende, e per conoscenza allo Spresal, chiedendo che vengano messe in atto “tutte le misure di sicurezza per prevenire lo stress termico dei lavoratori sottoposti all’eccessiva esposizione alle alte temperature“.

Lavoro cantiere è usurante: con il caldo rischio shock termico

Le sigle Feneal, Filca e Fillea hanno inoltre chiesto di prevedere la possibilità, qualora la temperatura superi i 34°, di sospendere il lavoro e, in generale, di prevedere una pausa nelle ore più umide e, se la situazione di emergenza caldo dovesse persistere, di applicare una sorta di cassa integrazione ordinaria per avverse condizioni meteo. Ignazio Baudo (Feneal), Paolo D’Anca (Filca) e Francesco Piastra (Fillea) hanno spiegato in una nota congiunta che “l’esposizione al caldo di questi giorni è stata forte. In diversi cantieri, soprattutto quelli impegnati nei lavori stradali, i lavoratori hanno sofferto molto”.

Il rischio di shock termico aumenta in maniera esponenziale alle temperature medie. Per questo motivo ogni cantiere dovrebbe prevedere zone di ombra per le pause e dispensatori di acqua fredda potabile gratuita a disposizione degli operai.

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