In arrivo novità importanti nel Decreto Sostegni bis. In tema di lavoro, il contratto di rioccupazione e l’esonero contributivo del 100% per dipendenti del settore commercio e turismo. Il contratto di rioccupazione prevede una decontribuzione al 100% per i primi 6 mesi.

Tra le altre novità del Sostegni bis, segnaliamo l’ampliamento della platea delle aziende: potranno sfruttare i contratti di espansione e stipulare contratti di solidarietà.

Il nuovo DL dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana. Ecco le novità.

Cos’è il contratto di rioccupazione

L’obiettivo numero uno per una rapida ripresa in Italia è salvare più posti di lavoro possibile e crearne di nuovi. Non dimentichiamo che il blocco dei licenziamenti, per alcune aziende, si concluderà il 30 giugno, mentre per altre aziende (che ricorrono agli ammortizzatori sociali per il Covid) è prorogato al 31 ottobre 2021.

La novità di punta per il Sostegni bis è il contratto di rioccupazione voluto dal ministro Andrea Orlando. Cos’è e come funziona?

Questa nuova forma contrattuale è stabile, a tempo indeterminato, si può utilizzare in ogni settore, indipendentemente dall’età del lavoratore. E’ previsto un periodo di prova o formazione per i primi 6 mesi (massimo): c’è la garanzia per l’azienda di beneficiare di sgravi contributivi del 100% a patto che il dipendente venga assunto al termine della prova, altrimenti l’impresa sarà tenuta a restituire l’importo previsto per la decontribuzione.

Il contratto di rioccupazione verrebbe applicato in ogni settore per le nuove assunzioni, senza limiti in fatto di età, residenza o genere.

Per i dettagli si rimanda alla prossima settimana (probabilmente, già da lunedì), quando il Decreto Sostegni bis approderà in Consiglio dei ministri con un ‘Pacchetto lavoro‘ contenente altre misure come un ‘paracadute per i licenziamenti’.

Le altre novità sul lavoro del Sostegni bis

Sono anche altre le novità sul lavoro in arrivo col Sostegni bis.

Innanzitutto, è in ballo l’esonero contributivo del 100% nei settori turismo e commercio (i più colpiti dalla pandemia).

Questo esonero riguarda tutti i dipendenti che non saranno licenziati al termine del blocco e che dovranno tornare alla loro occupazione.

L’altra novità è la possibilità di stipulare contratti di solidarietà con i dipendenti. Questa possibilità è rivolta alle imprese con perdite di fatturato che superano il 50% e prevede stipendi ridotti al 70%. Per i contratti di solidarietà deve esserci l’impegno firmato a non ridurre i livelli occupazionali.

Le aziende, anche quelle con almeno 100 dipendenti (anziché gli attuali 250 previsti), potranno stipulare i contratti di espansione per favorire il ricambio generazionale. Dovrebbe prevedere sia lo scivolo verso l’uscita dal lavoro sia la riduzione dell’orario di lavoro.