Scade il 1 maggio 2021 il termine per presentare domanda di pensione per chi svolge lavori usuranti. Si tratta di una pensione anticipata riservata a quella categoria di lavoratori che svolgono particolari mansioni gravose e usuranti.

I lavori usuranti sono specificatamente elencati dalla legge e interessano alcune particolari attività gravose che nel tempo determinano l’usura prematura delle condizioni psico-fisiche. Riguarda  gli addetti a mansioni particolarmente usuranti, ai lavoratori addetti ai turni di notte, agli operai della linea di catena e agli autisti.

Pensione lavori usuranti, requisiti

Ma veniamo ai requisiti che bisogna possedere per andare in pensione in anticipo avendo svolto lavori usuranti. Innanzitutto bisogna dire che si tratta di una forma di pensionamento agevolato rivolta ai dipendenti, in deroga alle regole della riforma Fornero.

Permette di lasciare il lavoro prima del raggiungimento dei 67 anni di età, a condizione che siano stati svolti lavori usuranti per almeno la metà della vita lavorativa o negli ultimi 7 anni in via continuativa.

Occorre poi aver maturato almeno 35 anni di anzianità contributiva e aver raggiunto i 61 anni e 7 mesi di età anagrafica. E’ necessario, infine, verificare che i contributi versati siano effettivi, cioè che diano diritto alla pensione sia nella misura che nel diritto. Non vengono conteggiati i contributi versati a titolo figurativo.

I lavori usuranti

Nello specifico rientrano fra i lavoratori usuranti le categorie dei dipendenti addetti alle seguenti tipologie di attività:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;
  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Domanda di pensione

Gli addetti ai lavori usuranti che si trovano nelle condizioni di cui sopra devono presentare domanda di pensione agevolata entro il 1 maggio 2021.

Si tratta di una istanza di verifica per i requisiti che matureranno nel corso del 2022. L’istanza all’Inps dovrà essere corredata da tutta la documentazione comprovante il tipo di attività svolta e la durata.

La domanda per il riconoscimento della pensione anticipata e la relativa documentazione devono essere presentate per via telematica all’Inps con esclusione di altri mezzi.

Non è quindi una vera e propria domanda di pensione, ma una richiesta di ricognizione dei requisiti da parte dell’Inps. Qualora l’Istituto di previdenza fornirà riscontro positivo, sarà cura del beneficiario presentare successivamente la domanda di pensione per lavori usuranti.

Le istanze pervenute dopo il 1 maggio 2021 saranno comunque accettate dall’Inps. Ma bisognerà considerare il differimento del pagamento della prestazione pensionistica pari ad uno, due o tre mesi rispettivamente a seconda se la domanda è presentata dal 2 maggio al 1° giugno 2020; dal 2 giugno al 31 luglio 2020; oppure dal 1° agosto 2020 in poi.

Per il comparto Scuola, la presentazione della domanda di pensione, oltre il termine del 1° maggio 2021 comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento della decorrenza della pensione al 1° settembre e al 1° novembre dell’anno successivo, quindi al 2023.