Interventi propedeutici di adeguamento per la pratica del 110, studi di fattibilità e lavori bloccati prima dell’avvio del cantiere vero e proprio. Risultato: casa inagibile e soldi finiti per poter terminare almeno le opere che permetterebbero di rientrarci anche senza il 110. Che fare?

Ci hanno scritto in molti in questa situazione disperata. Noi avevamo riportato un caso che ci aveva particolarmente colpito, quello di un signore di Chieti che voleva ristrutturare casa con i lavori 110 e ora vive in garage.

A quell’articolo hanno fatto seguito molte testimonianze simili che ci hanno chiesto di dar loro voce perché si sentono inascoltati.

Iniziare i lavori del 110 deve far paura?

Ad onor del vero c’è anche un lettore che ci ha scritto rimproverandoci di creare allarmismo perché, specifica, il signore in questione non è fuori casa per i lavori del 110 ma per quelli che servivano a regolarizzare la casa e iniziare la pratica del Superbonus (studio di fattibilità, aggiornamento catasto etc). Ma questo noi lo abbiamo specificato subito. Abbiamo anche specificato che non tutti gli abusi edilizi impediscono l’accesso al 110.

Tuttavia non ci sentiamo di colpevolizzare chi ha investito i propri guadagni per accedere ad una misura che, sulla carta, doveva spettare in maniera certa. Al 110%!

Non si tratta di persone con il vizio del gioco d’azzardo che sottovalutano i rischi ma di lavoratori e padri di famiglia che sono rimasti imbrogliati in una normativa incerta e in continuo cambiamento. E’ una colpa voler accedere ad una agevolazione che esiste (almeno sulla carta)? Il fatto che il 110 sia stato strutturato male, volendo concentrare tutto in tre anni con le piattaforme della cessione del credito in tilt è attribuibile ai proprietari di casa? E purtroppo i numeri ci confermano che questa storia non rappresenta un caso isolato e sfortunato. C’è qualcosa di “marcio” nel sistema che inceppa gli ingranaggi per i lavori del 110 troppo spesso.

Quale soluzione per sbloccare i cantieri?

In molti ci hanno scritto che esistono alcune soluzioni possibili a questa situazione di stallo. Ci piacerebbe rivolgere un invito a chi ne conosce alcune, anche eventualmente mantenendo l’anonimato. Contattateci per suggerimenti sulla procedura da seguire affinché questo lettore (e altri nella sua situazione) possano rientrare in casa e/o concludere i lavori del 110. Vorremmo rappresentare un tramite utile per mettere in comunicazione proprietari di casa in difficoltà e figure professionali in grado di suggerire la via di uscita.

Postilla:

un lettore propone anche la questione legata all’IMU

Mi chiamo A.
Sono rimasto particolarmente colpito dal suo articolo del 9 giugno 2022 che riportava una lettera del Sig. G.
L’avventura della nostra famiglia è iniziata a giugno 2020 ed è del tutto simile a quella del Sig. G. La nostra casa è attualmente inagibile e ci vediamo costretti ad affittare un appartamento. A tale proposito vorrei ricordare al Sig. G. Di informarsi prima che tra 5 anni gli arrivino le cartelle esattoriali dell’IMU, si perché la beffa non è finita, pur essendo prima casa, essendo in ristrutturazione e inagibile, dovrà pagare il 50% della tassa comunale IMU invece che avere l’esenzione. A prescindere da questo dettaglio non di poco conto, visto che io, come il sig. G., potrò godere nuovamente della mia casa in ristrutturazione solo quando sarò in grado di mettere insieme i soldi per proseguire i lavori per mio conto, vorrei un chiarimento se fosse possibile. Questi professionisti ai quali abbiamo dato in mano la nostra vita, che ci hanno ricoperti di promesse e giuramenti per oltre due anni, quelli che si vantano di aver concluso diverse opere del 110% con la piena soddisfazione dei clienti, tranne la nostra. Questi saggi consiglieri che si sentono al di sopra di ogni ente pubblico e conoscono le trame della politica meglio dei parlamentari ” non ti preoccupare, so già che sbloccheranno”.
Questi personaggi che di fatto con la loro condotta ci hanno ridotti ad una vita da campeggiatori, non possono essere legalmente perseguiti? Esiste una legge che li obbliga ad adempiere a quanto da loro promesso e disatteso? E se non sono in grado di gestire il lavoro, esiste una legge che li obbliga a pagare il controvalore del 110% che loro non sono stati in grado di gestire?