La pensione con quota 41 è una misura che già esiste, ma su cui si parla sempre come progetto da inserire nelle future riforme. Il motivo è presto detto. La quota 41 ha due diverse forme. La prima è già attiva e riguarda solo uno spaccato dei contribuenti, ovvero i lavoratori precoci con determinati altri requisiti. La seconda invece è la misura di cui da tempo si parla ogni qualvolta si ragiona su delle riforme previdenziali. In questo caso si chiama quota 41 per tutti. Il nostro lettore ci chiede quali potrebbero essere i requisiti utili alla pensione con quota 41 in futuro.

E il primo dato di fatto è che per i lavoratori precoci uscite confermate fino al 2026, poi 41 anni potrebbero non bastare più.  

“Ciao, sono un lavoratore dipendente che fortunatamente da tempo lavora e pure senza interruzioni. Ho ancora 55 anni di età, ma conto di completare i 41 anni di contributi nel 2027. Oggi c’è una misura che si chiama quota 41 che permette il pensionamento senza alcun limite di età ma solo a determinate condizioni. E poi c’è la proposta fatta da Matteo Salvini dalla Lega, di aprire una quota 41 per tutti. Se davvero riuscirò a completare i 41 anni di contributi nel 2027, secondo voi ho buone chance di andare in pensione? Anche senza l’introduzione della misura proposta dalla Lega, potrei lo stesso andare in pensione nel 2027?” 

Di quota 41 ce ne sono due, ma solo una esiste già 

La quota 41 per tutti sarebbe la misura toccasana per tutti i lavoratori indistintamente. Sarebbe una autentica nuova pensione anticipata. Della misura si parla sempre, anche se appare difficile da inserire nel sistema visto l’elevato costo che avrebbe sulle casse dell’INPS. Una piccola possibilità che la misura diventi realtà potrebbe essere quella che venga varata con delle penalizzazioni di assegno. Infatti tagliando la pensione a chi riesce a sfruttare la misura, magari imponendo il calcolo contributivo dell’assegno, quota 41 per tutti avrebbe più possibilità di essere inserita nel sistema.

Nel frattempo qualsiasi discussione su quota 41 e qualsiasi progetto di uscire dal lavoro con questa misura da parte dei lavoratori, deve fare riferimento alla misura oggi presente nel sistema. In pratica bisogna fare riferimento alla quota 41 lavoratori precoci. 

Il futuro della pensione per i lavatori precoci  

Nel 2027 la quota 41 per i lavoratori precoci dovrebbe rimanere ancora in vigore. Infatti non è una misura che ha necessità di essere confermata ogni anno come per esempio accade con l’Ape sociale e l’opzione donna. Tradotto in termini pratici, è una misura strutturale, a tal punto che l’Inps sul proprio sito ufficiale lo chiarisce. Nella scheda di presentazione di questa misura l’Inps sottolinea già come la misura è appannaggio di chi completa 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026. La quota 41 precoci in questi anni è seguito lo stesso percorso della pensione anticipata ordinaria. Come per la pensione anticipata ordinaria, i requisiti sono stati congelati fino al 31 dicembre 2026. Anche per la quota 41 precoci i requisiti saranno gli stessi fino al 2026. Parliamo naturalmente del limite contributivo utile alla prestazione, che di fatto viene scollegato da eventuali incrementi per l’aspettativa di vita. 

I requisiti della pensione con quota 41 lavoratori precoci

Il nostro lettore quindi nel 2027 potrebbe davvero andare in pensione con la quota 41. Per poter sfruttare la misura bisogna essere alternativamente, disoccupati da tempo, invalidi al 74% almeno, caregivers da minimo 6 mesi o lavoratori alle prese con uno dei lavori gravosi. E lavoro gravoso significa svolgere una delle quindici attività previste dall’elenco consultabile sul portale ufficiale dell’Inps. Quindi se il nostro lettore svolge una di queste attività lavorative o è nelle condizioni prima citate di disabilità o di disoccupazione, potrà accedere alla misura anche nel 2027. Cioè quando lui stesso asserisce di poter arrivare a 41 anni di contributi versati.

 

Dal 2027 i 41 anni di contributi potrebbero essere insufficienti 

Probabilmente però l’attesa dovrà essere maggiore. Infatti, come per la pensione anticipata ordinaria, anche con la quota 41 sono state introdotte le finestre di tre mesi. In altri termini la pensione decorre tre mesi dopo la data di maturazione del diritto e cioè la data in cui i requisiti sono maturati. Inoltre è probabile che dal 2027 i contributi da raggiungere saranno di più dal momento che dovrebbero ritornare a collegarsi all’aspettativa di vita. È possibile che dal 2027 gli interessati, compreso il nostro lettore, dovranno completare come minimo 41,2 anni di contribuzione, a cui poi aggiungere la finestra di attesa.