Oggi lavorare da casa, grazie al co-working, non significa necessariamente chiudersi in un appartamento con la sola compagnia del pc. Quando si parla di “lavoro da casa” il concetto stesso di casa diventa quindi molto labile e sono tantissimi oggi i cd “nomadi digitali”, ovvero coloro che partono con il computer al seguito. Qual è la destinazione ideale per lavorare dall’estero? In molti, a ragione, scelgono la Tailandia: ecco perché.

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Lavorare come nomadi digitali: se la casa è in Tailandia

Prima di tutto l’Asia è economica e questo è di certo uno dei motivi che spinge molti nomadi digitali a sceglierla come destinazione per lavorare da casa, anche per alcuni mesi durante l’anno (solitamente quelli invernali).

E innegabilmente l’aspetto climatico incide nella scelta: la possibilità di godersi sole e mare quando in Italia le temperature sono rigide è allettante.

Ci sono poi alcuni aspetti pratici da non sottovalutare: il primo è legato al fuso orario. In Tailandia le lancette sono spostate di sei ore in avanti rispetto all’Italia: questo permette facilmente di lavorare nel pomeriggio, quando da noi è mattina, il momento della giornata in cui l’attività lavorativa è solitamente più in fermento. Muovendosi dall’altra parte dell’emisfero, quindi negli USA, essere online al giusto orario, come se stesse lavorando da casa dall’Italia, non sarebbe così facile.

Chiudiamo con una nota sul wi-fi: in Tailandia la connessione è buona e disponibile quasi sempre gratuitamente. La cultura del co-working si è affermata anche al di fuori della metropoli di Bangkok e non è raro trovare nelle isole uffici in condivisione e scrivanie in affitto. Un vantaggio che non è presente in tutta l’Asia (è bene dirlo per evitare che chi si mette in viaggio ad esempio verso alcune zone rurali della Cina si aspetti di trovare ovunque copertura di rete) ma che mediamente in Tailandia è di livello superiore ad alcuni Paesi europei, Germania inclusa.