In pensione con l’APE sociale per i disoccupati? È possibile, ma dipende anche dal lavoro che svolgeva. Vediamo perché nel ricordare che, per l’accesso all’anticipo pensionistico che è finanziato dallo Stato italiano, occorre rispettare, tra l’altro, il requisito anagrafico. Ovverosia, quello dei 63 anni di età. Così come è riportato in questo articolo.

Nel dettaglio, l’APE sociale è per i disoccupati, e comunque per molti che sono senza lavoro. Ma di certo non per tutti. Per esempio, una lavoratrice o un lavoratore che è disoccupato, e che prima era un lavoratore autonomo, non può accedere alla misura.

Vediamo perché nel dettaglio.

L’APE sociale per i disoccupati? Dipende anche dal lavoro che svolgeva

In particolare, l’APE sociale è vero che è per i disoccupati. Ma per chi è stato un lavoratore dipendente. Ed a sua volta rispetta determinati requisiti. Per esempio, chi si è licenziato tramite le dimissioni volontarie non può accedere all’anticipo pensionistico che è finanziato dallo Stato.

In quanto l’APE sociale per i disoccupati è accessibile, nel rispetto dei requisiti anagrafici e contributivi, se e solo se il lavoratore ha perso il posto a seguito di licenziamento. Inoltre, l’accesso all’anticipo pensionistico finanziato dallo Stato italiano è subordinato all’intera fruizione della Naspi spettante. Ovverosia, la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego.

Anticipo pensionistico anche per i disoccupati con il contratto a termine che è scaduto

Quindi, è proprio vero che l’APE sociale per i disoccupati dipende anche dal lavoro che svolgeva. Con l’accesso alla misura che, tra l’altro, è possibile pure da parte dei disoccupati a seguito di scadenza di contratto di lavoro a termine. In tal caso, ed allo stesso modo, l’accesso all’anticipo pensionistico è subordinato all’intera fruizione della Naspi spettante. In più, c’è un altro vincolo da rispettare. Ovverosia, quello di aver maturato almeno 18 mesi di contratto nei 36 mesi precedenti.