Dubbi e curiosità sul Reddito di Cittadinanza sono all’ordine del giorno. In particolare, c’è un po’ di confusione generale sulla scadenza, su come e quando deve essere speso questo sussidio introdotto ad aprile 2019 in favore delle famiglie senza reddito o con reddito molto basso.

Rispondiamo al seguente quesito:

Gentile Alessandra, scrivo per chiederle questo: se si ricevono arretrati tramite ricariche del reddito di cittadinanza questi sono soggetti alla regola del doverli spendere entro il famoso 27 del mese corrente per evitare che vengano cancellati al momento della ricarica mensile?”.

Reddito di Cittadinanza: scadenza per spendere i soldi della carta RdC

Cosa succede se il Reddito di Cittadinanza non viene integralmente fruito? Ci sono conseguenze?

Se i soldi caricati ogni mese sulla carta RdC non vengono spesi entro il mese successivo all’accredito, l’importo non utilizzato verrà decurtato dal Reddito di Cittadinanza nel mese seguente fino ad un massimo del 20% dell’ammontare complessivo del sussidio.

C’è un’eccezione: non vengono decurtati gli importi erogati a titolo di arretrati.

In più, si prevede la decurtazione dalla disponibilità della carta delle somme residue non spese o non prelevate complessivamente nei 6 mesi precedenti, tranne una mensilità del sussidio riconosciuto.

Quando viene effettuata la ricarica della carta RdC?

In genere, la carta RdC viene ricaricata dal 24 al 27 di ogni mese.

Le nuove carte già cariche vengono consegnate a decorrere dal giorno 15 del mese successivo alla data di presentazione della domanda.

Per conoscere l’importo residuo nella carta, si può utilizzare il servizio di lettura telefonica del saldo e lista movimenti della carta al n. verde 800.666.888 raggiungibile da telefono fisso e mobile. In alternativa, si può consultare il saldo residuo dal sito del Reddito di Cittadinanza o dal postamat.

Quando scade il RdC e quando si perde?

Il Reddito di Cittadinanza scade dopo 18 mesi dal riconoscimento del sussidio.

Si può chiedere il rinnovo per altri 18 mesi se sussistono i requisiti e le condizioni per il diritto all’erogazione del sussidio. Si può rinnovare senza limiti.

Il rischio di perderlo dipende da vari fattori come:

– mancata comunicazione delle variazioni di reddito e false dichiarazioni che comportano anche pesanti sanzioni;

– mancata sottoscrizione del patto per il lavoro o per l’inclusione sociale;

– rifiuto di un’offerta di lavoro congrua dopo averne rifiutate due in precedenza o dopo aver fruito del RdC per 18 mesi;

– rifiuto di lavorare gratuitamente nei progetti a favore del proprio Comune, se istituiti;

– mancata partecipazione ai corsi di formazione o riqualificazione oppure altre iniziative di politica attiva.