Salve

Vi chiedo la possibilità di dare sfogo alla mia arrabbiatura pubblicando queste parole…

Inizia così il messaggio ricevuto stamattina in redazione da un nostro lettore. Oggetto dell’email “La rottamazione che abbona anche i debiti per il 110 e la cessione del credito negata (lo sfogo di un lettore)”.

Ed è proprio con l’oggetto del messaggio che abbiamo voluto dare il titolo a questo articolo con cui decidiamo di pubblicare la missiva.

Questo il contenuto:

Sono un vostro assiduo lettore e leggo con piacere i vostri articoli.

Quelli di maggiore interesse per me ultimamente sono sul 110%. Il c.d. superbonus che era stato introdotto con tante aspettative e su cui io (come tanti altri) avevano riposto fiducia vedendolo come uno strumento utile per poter fare quei lavori sulla casa che più volte sono stati rimandati per mancanza di liquidità.

La possibilità di fare lavori quasi del tutto gratis grazie alla cessione del credito o sconto in fattura. Così contattai la ditta, mi feci fare il preventivo e l’impresa mi accordò la cessione del credito. Mi chiese di anticipargli qualcosa per iniziare i lavori. Non avevo soldi abbastanza per tale importo. E allora mi rivolsi alla banca per un prestito ponte. Tanto poi con la cessione del credito quei soldi sarebbero rientrati a breve, e così avrei potuto estinguere il debito.

Feci il tutto con la prospettiva di avere una casa finalmente ristrutturata.

E invece NO! Da quel momento in poi non si è capito più nulla.

L’Agenzia Entrate inizia a scovare numerose truffe. Il legislatore decide di bloccare tutto. Limitazioni al numero di cessioni. Le imprese e le banche iniziano a tirarsi indietro. Pratiche di cessione del credito rifiutate. L’ultimo esempio è lo stop cessione del credito con Poste. A tutto si è aggiunto il decreto Aiuti quater che ha abbassato la percentuale di sgravio fiscale al 90% e chissà cosa ci aspetta con la manovra di bilancio del 2023.

La mia impresa mi chiama e mi dice di non potermi più fare la cessione perché poi il credito che prende non sa che farsene in quanto la sua banca non vuole a sua volta più acquistarlo.

Ecco, il governo non tiene conto assolutamente della mia situazione e quella di tanti altri proprietari di casa che pur di sfruttare il superbonus si sono indebitati. Debiti che peraltro sono stati pubblicizzati con i c.d. finanziamenti ponte (ti fai il prestito e poi con la cessione del credito lo restituisci). Ma le promesse non sono state mantenute. Ora la cessione è diventata quasi impossibile ed i debiti, invece, restano.

Questa mia lettera, di cui vi sto chiedendo la pubblicazione vuole essere, oltre che uno sfogo, anche un appello al nuovo governo di prevedere qualche misura che permetta di alleggerire la posizione debitoria di chi, come me, si trova in circostanze simili. Insomma, una sorta di rottamazione debiti da superbonus. Un fondo da cui attingere per estinguere i debiti.

Spero di essermi fatto anche portavoce di quei tanti che, come me, continuano a credere che in questa Italia qualcosa possa davvero funzionare per gli onesti.

Un vostro caro lettore!