Per le pensioni di gennaio e febbraio i conti non tornano. Gli assegni che arriveranno nel 2022, così come comunicato dal Ministero dell’Economia e delle finanze, dovrebbero essere rivalutati all’1,7 per cento, ma l’Inps ha fatto sapere che per i primi 2 mesi dell’anno applicherà la rivalutazione fissata ad ottobre 2021, pari all’1,6 per cento. Il motivo è di carattere pratico e necessario facilitare un ricalcolo immediato sugli assegni.
Ad ogni modo, niente paura, la cifra corretta sarà erogata a partire da marzo 2022 con il conguaglio relativo alle mensilità di gennaio e febbraio.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Rivalutazione e conguaglio, ecco cosa significa

La “perequazione automatica” non è altro che un aumento periodico dell’assegno pensionistico collegato all’inflazione, in modo da adattarlo al costo della vita.
Ogni anno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze emana un decreto che fissa la variazione percentuale che dovrà essere applicata ai trattamenti pensionistici mensili dell’anno successivo.

La pensione di marzo 2022 sarà più alta
Come già detto in apertura, l’Inps per i mesi di gennaio e febbraio applicherà la rivalutazione fissata a ottobre 2021 pari al 16 per cento, leggermente inferiore rispetto a quella fissata dal Mef a fine anno (1,7 per cento).
Il cedolino di gennaio 2022 è già consultabile online sul portale Inps.
Ad ogni modo, la stessa Inps ha già precisato che corrisponderà la cifra effettivamente dovuta a partire da marzo 2022 con il relativo conguaglio relativo alle prime due mensilità del 2022.

 

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