Entrano nel vivo le discussioni sulla riforma del fisco e del catasto in particolare. E molti già temono una patrimoniale. Sulla casa esattamente, il bancomat preferito dai governanti per fare cassa. Lo chiede l’Europa, lo vuole Bruxelles.

Ma come fare a colpire ancor di più i proprietari di immobili? Posto che la prima casa non si debba toccare, anche se qualcuno ha pensato bene di farlo, restano le seconde case su cui grava l’Imu. Alzare l’aliquota Imu direttamente non è proponibile, ma farlo per vie traverse potrebbe risultare efficace.

Attraverso la revisione degli estimi del catasto.

Riforma del catasto o patrimoniale nascosta?

Ecco quindi che si parla con insistenza di riforma del catasto. O meglio, di revisione degli estimi catastali fermi a 30 anni fa, quando ancora c’era la lira. Le imposte sulla casa sono infatti calcolate sulle rendite catastali di quel tempo che sono notoriamente più basse di quelle reali.

Aggiornare gli estimi catastali, come chiede Bruxelles, significa alzare il valore su cui è calcolato l’Imu. Ne deriverebbe quindi un inasprimento delle tasse sulle seconde case. Ma Lega e 5 Stelle tirano il freno sui tentativi velleitari del Mef di introdurre una patrimoniale nascosta.

Il mercato immobiliare fatica a ripartire in Italia, a differenza che nel resto d’Europa, proprio per queste ragioni. Ci sono già troppe tasse che gravano sulle case in Italia e, soprattutto, aleggia sempre lo spettro di una ulteriore patrimoniale sul mattone.

No della Lega a nuove tasse sulla casa

L’intenzione del governo, per non perdere parte degli aiuti economici promessi da Bruxelles, è quella di “innovare il sistema catastale secondo il paradigma dell’interoperabilità, per fornire al Paese servizi innovativi sia in ambito fiscale sia di governo del territorio”.

L‘aggiornamento degli archivi catastali permetterebbe infatti di associare a ogni immobile posizione geografica, caratteristiche geometriche, quotazioni di riferimento della zona e soggetti titolari di diritti e quote.

Ma la riforma del catasto – a parità di gettito come dice l’esecutivo – è solo pura illusione. Non verrebbero tassati solo i ricchi: si bastonerebbero tutti, direttamente o indirettamente. Lo dice espressamente la Lega che evidenzia tutte le criticità di una riforma del fisco che avrebbe ripercussione anche sugli indicatori Isee.

Il valore della casa è infatti inserito nella certificazione Isee, utile per ottenere sussidi e bonus per le famiglie in difficoltà. Se aumenta il valore dell’immobile, anche l’Isee ne risentirà di conseguenza.