In questi ultimi giorni, hanno fatto molto discutere le affermazioni di Alessandro Borghese in merito alla difficoltà per il settore della ristorazione e, in generale, per tutto quei settori del turismo, di trovare personale. Secondo il noto chef e conduttore televisivo, infatti, sempre più giovani “preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato e la pretesa di ricevere compensi importanti. Da subito”.

Il capo espiatorio di questa situazione sarebbe il reddito di cittadinanza, reo, a quanto pare, di aver creato una sorta di impigrimento dei giovani, che preferiscono stare a casa e percepire un sussidio.

Borghese non è il solo a pensarla così. Della stessa opinione è anche l’imprenditore Flavio Briatore, il quale, recentemente intervistato dal Corriere, ha così commentato:

“Molti ragazzi cercano lavoro sperando quasi di non trovarlo. Io lo vedo chiaramente: preferiscono il reddito di cittadinanza a un percorso di carriera. Anche quando il percorso glielo si offre, ben retribuito: pur garantendo stipendi adeguati e contratti a lungo termine, rifiutano”.

Ma sarà vero che il settore del turismo sta soffrendo questa mancanza di personale e che i giovani preferiscono continuare a percepire un sussidio?

Reddito di cittadinanza, davvero si preferisce il sussidio ad un lavoro stagionale?

In queste ore, il fatto quotidiano ha pubblicato un articolo con il quale, dati alla mano, ha smontato le teorie di cui sopra.
Innanzitutto, non è vero che negli ultimi anni il settore alberghiero e, in generale, quello del turismo abbia avuto grosse difficoltà nel trovare dei lavoratori stagionali. Tutt’altro.
Secondo l’ultimo bollettino del Sistema informativo Excelsior di aprile 2022, nel 2021 si sono registrate assunzioni di stagionali a livelli record. I contratti attivati sono stati 920 mila, oltre il 40% in più rispetto al 2020 (anno in cui imperversava la crisi sanitaria del coronavirus), ma anche più di quanto avvenuto nel 2019 e 2018, in cui, lo ricordiamo, il reddito di cittadinanza non esisteva ancora.


Infine, bisognerebbe anche dire che l’importo medio del reddito di cittadinanza è di 576 euro, con un minimo di 455 euro per i nuclei composti da una sola persona. Davvero poca roba se comparato ad uno stipendio congruo.