“Una norma sempre valida vuole che quando non si riesce a trovare il granello della verità, la gente sia disposta a mandar giù grossi bocconi di falsità. In quanto alla verità, essa è spesso celata in modo tale che, quanto più attentamente la si cerca, tanto più riesce difficile trovarla“, affermava Isaac Bashevis Singer.

Un concetto che ben si applica nei contesti più disparati, dove ormai ci ritroviamo a dover fare i conti con informazioni spesso non del tutto corrette. Una sorta di trappola in cui tutti rischiamo di cadere, comprese le autorità.

Quante volte, ad esempio, è capitato che dei politici abbiano basato il proprio operato su dati alla fine poco attinenti alla realtà dei fatti.

Purtroppo, come ben noto, sono davvero tante. Si tratta, in effetti, di una circostanza che sembra essere una costante di tutte le legislature. Alla base comunque, è bene sottolineare, non vi è malafede, bensì delle stime spesso poco accurate. Proprio in tale ambito si inseriscono le polemiche nate dopo che la Premier Giorgia Meloni ha affermato che il Superbonus sia costato circa 2 mila euro a testa, neonati compresi. Ma è davvero così? Facciamo chiarezza.

Bonus edilizi: cosa cambia con l’ultimo decreto

Grazie ad un decreto ad hoc il Consiglio dei ministri ha di recente introdotto delle nuove regole per quanto riguarda la gestione dei bonus edilizi. Come si legge sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti:

“Con l’entrata in vigore del provvedimento, avvenuta il 17 febbraio 2023, non saranno infatti più consentite la cessione del credito e lo sconto in fattura per i nuovi interventi mentre le due opzioni continueranno a rimanere valide per coloro che invece avranno già avviato i lavori e presentato la Cila nei termini indicati dalla normativa”.

La bufala del Superbonus costato 2 mila euro anche ai neonati: il 110 si autofinanzia

Una decisione, quella di dire addio alla cessione del credito e allo sconto in fattura, presa per cercare di far respirare le casse dello Stato, già duramente provate dalla crisi economica in corso.

Come sottolineato dalla stessa Meloni, infatti, il Superbonus sarebbe costato circa 2 mila euro a persona. Una stima che per molti si rivela essere inesatta. Ma chi ha ragione? Ebbene, come spesso accade la verità è nel mezzo.

Le cifre rese noto dal Presidente del Consiglio Italiano, infatti, si basano su un calcolo molto semplice. Ovvero, facendo la somma del Superbonus e dei vari incentivi edilizi, si ottiene circa 120 miliardi di euro. Dividendo tale risultato per il numero di italiani, ecco che si ottiene proprio 2 mila euro a testa circa. Ma allora perché sono nate tutte queste polemiche? Semplicemente per il fatto che tale calcolo è stato effettuato non tenendo in considerazione anche i benefici che tali agevolazioni hanno portato con loro.

Proprio questi benefici, infatti, hanno contribuito ad autofinanziare il Superbonus e gli altri bonus edilizi. Basti pensare ad esempio all’installazione dei pannelli solari che contribuiscono ad aumentare l’efficienza energetica, oppure all’impatto positivo nei bilanci delle imprese che lavorano nel settore edile. Tutti fattori che aiutano a ridurre le spese e di conseguenze a far tornare “indietro” i soldi investiti per metterli a disposizione delle varie agevolazioni.