In questi ultimi giorni, i riflettori si sono concentrati verso le due maggiori riforme fiscali che il governo starebbe per adottare, il nuovo Bonus Renzi, che prenderà piede già a partire da luglio 2020, e un taglio al cuneo fiscale, in particolare delle aliquote Irpef, soprattutto per le fasce di reddito medio – basse, il cui decreto e previsto entro la fine di aprile.

In realtà, ci sarebbe dell’Altro, in agenda di governo anche proposte di modifica del cosiddetto Jobs Act e Reddito di Cittadinanza.

La questione, in realtà, è molto complicata e siamo sicuri che sarà motivo di scontro tra le forze di maggioranza. Vediamo perché.

Jobs act e Reddito di Cittadinanza: il governo ci riprova

Il Movimento 5 Stelle, da sempre contrario al jobs Act, lo vorrebbe eliminare definitivamente, se da un lato lo stesso Premier Conte parla di modifiche indispensabili per far “lievitare l’occupazione”, i Renziani di ItaliaViva non ne vogliono nemmeno sentire parlare.

Luigi Mattarin, esponete di ItaliaViva, ha di recente dichiarato: con il Jobs Act “i posti di lavoro sono cresciuti, le ore lavorate anche, sono scesi contenziosi e le false partite Iva. Mi dicano cosa c’è che non va e ne riparliamo”.

Infine, c’è il tema del Reddito di Cittadinanza. In questo caso la questione è più complicata, sia il fondo monetario che molti esperti sostengono che la misura, tanto cara ai 5 stelle, penalizzi particolarmente le famiglie numerose e, per questo motivo, nei prossimi giorni, il governo potrebbe impegnarsi ad una riformulazione dello stesso.

Come è ovvio, la strada sarà lunga e le due anime di governo hanno idee molto lontane in merito a questi argomenti. Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno dei passi avanti su queste vicende.

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