L’attestazione ISEE del nucleo familiare, come noto, serve per accedere ad una serie di agevolazioni e prestazioni a supporto del reddito (reddito di cittadinanza, bonus sociali, indennizzi Covid-19, ecc.).

Il legislatore, infatti, il più delle volte subordina il diritto per il cittadino alle predette agevolazioni alla presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente.

La DSU

Al fine di ottenere l’ISEE è necessaria la presentazione (al CAF, Patronato, ecc.) della c.d. DSU (dichiarazione sostitutiva unica) in cui va indicata la situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare del richiedente l’ISEE stesso.

La situazione di riferimento deve essere quella di due anni antecedenti (ad esempio per l’ISEE 2021, nella DSU deve essere indicata la situazione reddituale e patrimoniale in essere al 31 dicembre 2019).

Unica eccezione è quella dell’ISEE corrente.

Cosa fare in caso di ISEE sbagliato

Potrebbe accadere che l’attestazione ISEE riporti alcune omissioni o difformità. Come comportarsi in tal caso? E’ possibile, comunque, presentare l’ISEE per ottenere l’agevolazione prevista oppure occorre prima procedere alla correzione?

Come si evince dalla Nota del 26 ottobre 2020 emanata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il cittadino in questo ha tre possibilità, ossia:

  • presentare, comunque, domanda per la prestazione/agevolazione avvalendosi della stessa attestazione recante le omissioni o difformità. Tale dichiarazione è valida ai fini dell’erogazione della prestazione, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione atta a dimostrare la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione.
  • presentare una nuova DSU, comprensiva delle informazioni in precedenza omesse o diversamente esposte
  • richiedere al CAF/Patronato la rettifica della DSU, con effetto retroattivo.

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