Si sbaglia sempre. Per rabbia, per amore, per gelosia. E si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Poi sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia anche per crescere e per maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti“, affermava Bob Marley.

Nessuno di noi è perfetto. Per questo motivo non ci si deve abbattere quando si commettono degli errori. L’importante è riconoscerli e cercare di trovare il prima possibile una soluzione. Questo, ovviamente, non deve essere usato come scusa per sbagliare di proposito.

Vi sono alcuni casi, d’altronde, in cui commettere degli errori può costare particolarmente caro. Ne sono un chiaro esempio alcuni adempimenti burocratici, come ad esempio l‘aggiornamento dell’Isee. Se sbagliato si rischia di dover pagare pesanti sanzioni, oltre a restituire eventuali bonus e agevolazioni di cui si è beneficiato.

Indicatore della Situazione Economica Equivalente: attenti agli errori

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è necessario per accedere a diverse misure, come l’assegno unico, servizi alla persona, assistenziali, per minorenni e altri ancora. In tutti i casi è fondamentale che l’Isee sia aggiornato e soprattutto corretto. Un’ovvietà che spesso non sembra essere tale. Tanti, infatti, sono i nuclei famigliari che hanno un Isee errato senza nemmeno esserne a conoscenza.

Questo, ad esempio, può accadere nel caso in cui si dimentichi di indicare alcuni dati rilevanti in sede di elaborazione della Dsu. L’errore più diffuso concerne i componenti della famiglia da indicare nella Dichiarazione Sostitutiva Unica. Molti inseriscono solamente coloro che rientrano nello stato di famiglia, senza menzionare altri componenti che, pur non vivendo sotto lo stesso tetto, sono considerati validi ai fini Isee.

Ne è un chiaro esempio il caso dell’Isee minorenni, con molte coppie di genitori non sposati e non conviventi che indicano il minore solamente nel nucleo famigliare del genitore con cui risiede.

In realtà il minore deve essere indicato allo stesso modo nel nucleo famigliare dell’altro genitore, anche se non residente. Entrando nei dettagli si ricorda che, anche se i genitori non convivono e non sono sposati, bisogna comunque indicare entrambi nella Dsu. Questi dati sono necessari per l’elaborazione dell’Isee minorenni.

Il genitore non convivente viene considerato come “componente aggregato al nucleo” e i suoi redditi e patrimonio sono utilizzati per definire il valore dell’attestazione. Questo, ovviamente, avviene se la coppia ha un figlio in comune. Vi sono casi in cui il genitore non convivente non è considerato componente aggregato. Stando alla normativa vigente, ad esempio, sono esclusi coloro che sono stati allontanati dalla residenza familiare.

ISEE non aggiornato: quando è reato e fa scattare la restituzione dei bonus

Nel caso in cui vi rivolgiate ad un Caf per l’elaborazione dell’Isee, pertanto, è fondamentale fornire tutte le informazioni necessarie ad evitare possibili errori.  Anche perché, in caso contrario, a dover pagare le conseguenze è il soggetto che ha richiesto l’Isee e non il centro di assistenza fiscale. In particolare, in caso di indebita percezione di erogazioni pubbliche, così come previsto dall’‘articolo 316-ter del codice penale:

“Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito”.

Se, grazie all’Isee sbagliato, si dovesse percepire un importo superiore a 3.999,96 euro, si rischia di dover fare i conti con conseguenze ancora più pesanti. Ovvero, si rischia la reclusione da sei mesi a tre anni. In caso di errori, quindi, vi consigliamo di rivolgervi immediatamente al professionista che ha elaborato l’Isee in modo tale da provvedere ad inviare una nuova Dsu e rimediare all’accaduto.