L’attestazione ISEE, come noto, serve ai fini dell’accesso ad alcune prestazioni sociali (bonus luce e gas, bonus vacanze, ecc.). Si tratta di un valore che esprime la situazione reddituale e familiare del nucleo familiare del richiedente la prestazione stessa.

Il dato è frutto dell’elaborazione delle informazioni contenute nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) che il cittadino deve compilare per ottenere il valore ISEE. La regola prevede che in tale dichiarazione deve essere indicata la situazione reddituale e patrimoniale della famiglia riferita a due anni prima (quindi per l’ISEE 2021 deve farsi riferimento all’anno 2019).

Tuttavia, in alcune ipotesi è ammesso ottenere un ISEE corrente, ossia basato sulla situazione in essere al 31 dicembre dell’anno precedente la presentazione della DSU (invece che due anni antecedenti).

ISEE corrente con dati difformi o omessi

Nel caso in cui dovessero essere riscontrate delle omissioni o delle difformità nei dati dell’ISEE corrente, il cittadino ha tre possibilità, ossia:

  • chiedere ugualmente la prestazione sociale utilizzando l’ISEE corrente recante le omissioni o difformità. L’Ente che eroga la prestazione potrà, in ogni caso, richiedere al cittadino idonea documentazione per comprovare la completezza e la veridicità dei dati indicati nella dichiarazione
  • presentare una nuova DSU e, quindi, ottenere un ISEE corrente in cui sono corrette le difformità e/o integrate le omissioni
  • richiedere al CAF la rettifica della DSU errata, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora quest’ultima sia stata presentata tramite CAF e quest’ultimo abbia commesso un errore materiale.

Sanzioni in caso di ISEE corrente non veritiero

Nel caso in cui, a seguito dei controlli, risulti accertata l’indebita fruizione di prestazioni agevolate derivante dalla presentazione di una DSU con dati non veritieri, il regime sanzionatorio previsto è il seguente per il dichiarante (art. 75 e 76 del DPR n. 445 del 28 dicembre 2000):

  • non potrà più ottenere il rilascio dell’ISEE corrente per un periodo di due anni
  • decadenza dalla prestazione sociale collegata all’ISEE corrente
  • revoca dei benefici già erogati
  • divieto di accesso a contributi, finanziamenti e agevolazioni per un periodo di 2 anni decorrenti da quando l’amministrazione ha adottato l’atto di decadenza
  • applicazione di sanzione penale.

Potrebbero anche interessarti: