
L’indicatore Isee 2016 è il parametro di valutazione per il riconoscimento di bonus fiscali e agevolazioni legate al reddito. E’ possibile abbassare il reddito Isee in modo legale per non perdere certi diritti. Ecco tre metodi.
Stati di famiglia separati per redditi indipendenti
Poniamo il fatto di persone, non legate da vincoli di parentela, che convivano come semplici coinquilini. Separare i redditi in questo caso è utile per mantenere basso l’Isee. C’è una sola eccezione: se uno dei due coinquilini è nullatenente (ovvero senza reddito o senza patrimoni mobiliari o immobiliari), inserirlo nello stato di famiglia potrebbe essere per l’altro un vantaggio perché risulterebbe fiscalmente a carico.
Isee 2016 e immobili di proprietà: regole
Tutti gli immobili di proprietà, anche quelli che non producono reddito, devono essere inseriti nell’ISEE. Se si è in questa situazione si potrebbe valutare di cedere gli immobili, vendendoli o anche trasferendone la nuda proprietà con il beneficio di usufrutto. La nuda proprietà non va infatti dichiarata ai fini ISEE.
Isee 2016 e risparmi: conti corrente e conti deposito
Tutte le forme di risparmio ed investimento che rientrano nel patrimonio mobiliare devono essere dichiarate nel modello ISEE. Vi rientrano conti correnti, conti di deposito, libretti postali, carte di credito (incluse prepagate e carte con IBAN), carte di debito, titoli di Stato, azioni, obbligazioni e partecipazioni. Non tutti sanno però che sono esclusi gli accantonamenti a favore dei trattamenti di fine rapporto (TFR) e dei fondi di previdenza complementare. Più margini esistono invece con un conto Paypal, e in generale con tutti i conti online aperti con un intermediario finanziario estero: questi ultimi devono essere segnalati nel modello ISEE ma non si sa ancora se va dichiarato il saldo o la giacenza media.