I contratti di espansione sarà possibile fino al 2025. Il decreto Milleproroghe ha modificato i tempi di prepensionamento dei lavoratori dipendenti del settore privato. Grazie a specifici accordi sindacali, i lavoratori possono quindi sfruttare questa possibilità per lasciare il lavoro fino a 5 anni prima rispetto ai 67 anni previsti.

La misura, introdotta per la prima volta nel 2015 con il Job Act, sta diventando strutturale e abbraccia sempre più datori di lavoro. La soglia del numero dipendenti delle imprese che possono usufruire del contratto di espansione è scesa numericamente.

Contratto di espansione fino al 2025

Il contratto di espansione è infatti esteso a una più ampia platea di beneficiari. Fino al 2025 possono accedervi anche le aziende con almeno 50 dipendenti.  Novità importante che consente oggi ai datori di lavoro un più ampio ricambio generazionale e della forza lavoro.

Da notare che il limite di organico aziendale può essere raggiunto anche come somma delle unità di più realtà aziendali nelle ipotesi di aggregazione di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi. Allo scopo sono incrementate le disponibilità di fondi per consentire lo scivolo pensionistico tramite contratto di espansione.

Hanno diritto allo scivolo previsto dal contratto di espansione i che “si trovino a non più di 60 mesi dal conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia, che abbiano maturato il requisito minimo contributivo, o anticipata”. L’accesso alla prestazione comporta la sottoscrizione di specifico accordo aziendale di concerto coi sindacati e la cessazione del rapporto di lavoro.

Come funziona il prepensionamento

Il contratto di espansione è stipulato fra azienda, Ministero del Lavoro e organizzazioni sindacali e deve contenere 4 condizioni fondamentali:

  • il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
  • la programmazione temporale delle assunzioni;
  • l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
  • relativamente alle professionalità in organico, la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.

Ai lavoratori che accedono al contratto di espansione è riconosciuto un trattamento economico commisurato all’assegno pensionistico futuro a carico dell’azienda.

Come spiega meglio apposita circolare Inps, l’indennità è quindi corrisposta fino al perfezionamento della prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia o anticipata. A questi lavoratori l’azioenda riconosce un’indennità mensile, “di esodo”. Per il versamento dell’indennità il datore di lavoro gode del contributo dello Stato per 24 mesi pari all’importo di Naspi che sarebbe spettato al lavoratore.