Conviene ancora investire in azioni? “Negli investimenti si dice sempre: Mai puntare tutto su una carta sola“, afferma Park Hae-soo nei panni di Cho Sang-woo in Squid Game. In effetti, quando si decide di investire il consiglio è quello di diversificare il rischio. In questo modo nel caso in cui qualche investimento dovesse andare male, si ha sempre la possibilità di rimediare e cercare di limitare l’eventuale perdita di denaro.

Un aspetto, quest’ultimo, che non può essere di certo sottovalutato.

Soprattutto in un contesto storico come quello attuale segnato dall’inflazione che continua a mettere a dura prova l’economia del nostro Paese. In tale contesto a rivestire un ruolo importante si annoverano gli investimenti che rappresentano il cuore pulsante di una società. Ma tra costi e rendimenti, conviene ancora investire in azioni nel 2023? Ecco le prospettive per il prossimo anno.

Investire in azioni: tra costi e rendimenti conviene ancora?

Nel corso degli ultimi due anni, segnati dall’impatto del Covid, si è registrato un crollo dei mercati azionari. Quest’ultimi sono poi aumentati nel giro di pochi mesi. Allo stesso tempo si è registrato un aumento dei prezzi a causa dellinflazione, con gli esperti del settore che prevedono l’imminente arrivo di un periodo di recessione. Partendo da questo presupposto, quindi, è bene sapere se, tra costi e rendimenti, risulti ancora o meno conveniente investire in azioni.

Ebbene, a quanto pare la risposta è positiva. Secondo gli esperti di finanza, infatti, proprio in un periodo di incertezza bisogna investire. Questo al fine di difendere i propri risparmi. Una volta riposta una pietra sopra alla crisi in corso, infatti, l’economia tornerà a crescere e con essa anche il valore delle azioni.

Ecco la top 10 di novembre 2022 e prospettive 2023

Entrando nei dettagli, il consiglio è quello di investire in strumenti sicuri come, ad esempio, i titoli di Stato.

A tal proposito il Ministero del tesoro italiano ha di recente emesso delle Obbligazioni indicizzate all’inflazione molto interessanti. In alternativa è possibile optare per i Buoni Fruttiferi di Poste Italiane che a loro volta sono degli strumenti di pagamento sicuri perché garantiti dallo Stato.

Ma qual è l’investimento finanziario più sicuro del mondo? Ebbene, secondo gli esperti del settore si tratta delle obbligazioni di Stato statunitensi a 5 e 10 anni. Quest’ultime sono arrivate a garantire un tasso di interessi pari al 7%.

In genere durante una fase di recessione si consiglia di vendere le azioni e investire in altri tipi di prodotti finanziari. Vi sono però delle eccezioni, come, ad esempio, ottime aziende che perdono tantissimo valore. Il tutto fino ad arrivare ad avere un valore tale da risultare essere un vero e proprio affare da non lasciarsi scappare.

Investire in beni di rifugio come l’oro

Per finire ricordiamo che, anche nel 2023, si consiglia di investire nel bene rifugio per eccellenza, ovvero l’oro. Anche il valore di quest’ultimo può diminuire per effetto della recessione. Stesso discorso vale anche per i mutui a tasso fisso. L’inflazione iniziata nel corso del 2022 non dovrebbe proseguire per più di due anni.

Ne consegue che l’importo della rata calcolato ad oggi, fra qualche anno potrà risultare conveniente se i prezzi continuano ad aumentare. Nel caso in cui, invece, come auspicabile, l’inflazione dovesse diminuire, di conseguenza molti si potrebbero ritrovare a pagare una rata del mutuo più alta rispetto alle attuali condizioni del mercato immobiliare.

Per finire citiamo gli ETF, che replicano il valore di un gruppo di azioni. Prima di investire in questo tipo di strumenti, però, si consiglia di rivolgersi a un esperto del settore. Quest’ultimo, infatti, sarà in grado di fornire i consigli utili per investire al meglio i propri risparmi.

In ogni caso non è possibile stabilire a priori per quale strumento optare al fine di ottenere un maggior guadagno. Il consiglio generale è quello di valutare i tassi di rendimento previsti e il grado di sicurezza. Il tutto avendo l’accortezza di non investire somme di denaro tali da compromettere le finanze personali nel caso in cui l’investimento non dovesse andare come sperato.